Esistono tragedie dalle quali apprendere per migliorare, ma a volte il ricordo svanisce e le cose non migliorano, anzi continuano più o meno nella stessa maniera. Il 29 maggio 1985, 30 anni fa, allo stadio Heysel di Bruxelles era prevista la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Si, proprio la Juve che si prepara alla finale di Champions League contro il Barcellona il prossimo 6 giugno a Berlino (come se il destino c avesse dato una mano per non dimenticare). Alle 19:00 di quel maledetto giorno, lo stadio belga si trasformò in un campo di guerra.
La gendarmeria belga non riesce a controllare gli hooligans inglesi che caricano verso i tifosi italiani assiepati nell'ormai tristemente famoso settore Z dello stadio.
La carica dei tifosi inglesi spinge i tifosi della Juventus che scappano verso il punto più basso del settore, contro un muro che cede e i tifosi italiani finiscono sotto le macerie, schiacciati gli uni sugli altri. Le scene sono terribili e vanno in diretta sui canali Rai. I cancelli di sicurezza dello stadio chiusi con i lucchetti, i tifosi che cercano di scappare dentro il terreno di gioco vengono rispediti sugli spalti dalla polizia belga entrata in campo con i cavalli senza capire cosa succedeva sugli spalti. La questione dei biglietti venduti dai bagarini senza controllo, tifosi inglesi che per la scarsità dei controlli entrano allo stadio senza biglietto portando il numero degli spettatori ben oltre la capienza di 58.000 spettatori ed il dilettantismo con cui l'organizzazione dell'evento fu portata avanti fu una delle concause della disgrazia.
La cronaca minuto per minuto della tragedia ha dell'assurdo: alle 19:08 la prima carica dei tifosi inglesi, alle 19:15 crolla il muro, alle 19:30 scatta l'allarme con cui si chiedono i rinforzi della polizia, alle 19:50 dopo l'arrivo delle forze dell'ordine di supporto, si riesce a far allontanare i tifosi inglesi da quelli italiani, in pratica gli hooligans lasciano il settore Z.
Per assurdo la partita non è sospesa, anzi, alle 21:15 i due capitani delle squadre entrano in campo leggendo un comunicato in cui dicono che per consentire l'evacuazione dalla stadio la partita si giocherà, infatti alle 21:35 parte lo spettacolo. Dopo 90 minuti la Juve vince 1-0 e via con i festeggiamenti, il giro di campo con la Coppa.
A trenta anni esatti di distanza, restano le vittime e restano le condanne per gli hooligans che portarono all'estromissione delle squadre inglesi dalle coppe europee per 5 anni. Questa l'unica condanna di, chiamiamolo rilievo. Infatti furono processati solo 29 hooligans inglesi riconosciuti dalle telecamere, molte condanne a pochi mesi di reclusione inflitte con la condizionale, quindi di galera neanche un giorno. Gli organizzatori dell'evento, dalla Federcalcio Belga al capo della polizia, dal sindaco della città di Bruxelles ai responsabili dell'UEFA condannati a pochi mesi di reclusione sempre con la condizionale e a pochi franchi belga di multe per omessa prevenzione. Nessuno a pagato per la tragedia, solo i morti e le loro famiglie, ma fosse servita di lezione almeno sarebbe valsa a qualcosa, ma quella giornata non ha insegnato niente e negli stadi si continua ad inneggiare alla violenza e le uniche volte in cui si sente parlare de ll'Heysel è nei beceri cori da stadio che inneggiano alla tragedia invece di condannarla.