L'Isis, un paio di mesi fa, ha divulgato tramite internet un appello al gruppo di al-Mourabitum dell'Algeria e ai mujhaideen della Tunisia con la richiesta di raggiungere la Libia, giurare fedeltà al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi e unirsi in battaglia. Nelle ultime ore, fonti informative di Tripoli riprese da Tgcom24 ci informano del fatto che nelle vicinanze di Sirte è avvenuto uno scontro tra i miliziani dell'Isis e gli uomini della Brigata 166 di Misurata. 55 miliziani dell'Isis sono stati colpiti (23 sono morti). Una sola perdita per La Brigata 166.
Tra i 23 miliziani morti dell'Isis risultano esserci 7 algerini e 3 tunisini.
Il contributo dell'Onu contro L'Isis
In data 19 febbraio 2015, ad esempio, Intelligo News intitola: "Libia, mentre l'Onu pensa alla soluzione diplomatica, la Brigata 166 ha circondato l'Isis a Sirte". E ancora "forte azione diplomatica a guida Onu, che però pare stagnare mentre le Brigate si muovono veloci".
Il contributo di Obama contro l'Isis
Il fallimento politico (il premier sciita al Abadi non è riuscito ad avere la fiducia dei sunniti, giudicato essere nelle mani dell'Iran) ha obbligato Obama a rinunciare a quello che era il suo piano per la liberazione di Mosul dall'Isis. Attualmente, la richiesta di Obama, rivolta al premier sciita al Abadi, è quella di armare assolutamente e al più presto possibile anche i sunniti contro l'Isis, prima che il Califfo prenda Baghdad.