Il prossimo 3 luglio avrà finalmente inizio il processo per la morte della piccola Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata il 26 febbraio 2011 in un campo a Chignolo d'Isola, situato ad una decina di chilometri da Brembate (BG). L'unico indagato e tutt'ora in carcere è il muratore Massimo Giuseppe Bossetti, il quale dovrà presentarsi al cospetto dei giudici per dimostrare la sua innocenza e smontare la tesi accusatoria a suo carico.
Il giorno dell'arresto di Bossetti
Il 15 giugno 2011 gli investigatori, riescono ad isolare una chiara traccia di DNA sugli slip della ragazza e parte così la caccia spietata ad 'Ignoto 1'.
Dopo migliaia di rilevamenti, indagini e sopralluoghi il 16 giugno 2014, viene arrestato Massimo Bossetti, che secondo gli inquirenti sarebbe 'Ignoto 1'. in quanto il DNA rilevato coincide perfettamente con il suo. Oggi dopo anni di indagini, si è quasi giunti all'inizio del dibattimento, dopo che recentemente il Tribunale ha rinviato a giudizio il muratore di Mapello, nonostante le richieste di scarcerazione presentate dalla difesa.
L'accusa contro di lui
L'accusa contro Bossetti, prodotta dalla Procura della Repubblica, è quella più grave: 'omicidio volontario' e come movente principale è stato attribuito quello sessuale. Il muratore ha sempre negato, sin dal primo giorno dell'arresto, poi successivamente la difesa ha presentato diverse richieste di scarcerazione, accompagnate da perizie che scagionerebbero l'unico imputato.
Il Gup invece ha deciso per il rinvio a giudizio, per gravi indizi di colpevolezza a suo carico, contraddizioni e intercettazioni che incastrerebbero il muratore. Sul settimanale 'Quarto Grado Magazine', la moglie Marita Comi, si dice certa dell'innocenza del marito, anche se in precedenza lei stessa aveva sollevato dei forti dubbi, come si evince da alcune intercettazioni di colloqui in carcere con il Bossetti.
Presto il giudizio finale
Ora la questione sembra essere giunta al capolinea e tra circa un mese e mezzo, inizierà un processo che dovrà fare definitivamente luce su questo intrigato e difficile caso di cronaca, che ha visto una ragazza di appena tredici anni, perdere la vita senza motivo o colpa. Sarà una dura battaglia giudiziaria, tra la difesa, nella persona dell'avvocato Claudio Salvagni e l'accusa, nella persona del Pubblico Ministero Letizia Ruggeri, che ha condotto le indagini. Se vuoi rimanere aggiornato sui miei articoli, oppure su questo argomento, clicca sul bottone "Segui" vicino al mio nome ad inizio articolo.