Non deve essere stato facile sopravvivere alcuni giorni in condizioni estreme per i due giovani rom (bosniaci) ritenuti coinvolti nell'incredibile vicenda dell'investimento nei pressi della Metro Battistini della capitale. Sono stati arrestati il 1° giugno 2015 e già il 4 giugno sarà rimesso in libertà Samuel, il ragazzo rom 19enne accusato in questa occasione di concorso in omicidio.
Molto provati dalla latitanza
Molto provati dalla latitanza
I due si nascondevano a poca distanza dal campo La Monachina, all'interno di un covone. Uno dei due è maggiorenne mentre l'altro ha 17 anni e questo fatto peserà molto in sede processuale, specie se risulterà che era il minore a guidare la macchina che non ha dato scampo ad una filippina di 44 anni che si trovava ad attraversare la strada.
Secondo le prime informazioni raccolte i due ragazzi erano senza cibo da giorni e quindi apparivano provati e spaventati, ben sapendo di avere la polizia sulle loro tracce.
I due non parlano ma piangono
Va subito detto che a porre gli investigatori sulla pista decisiva è stata la madre dei due, che evidentemente ha scelto di sottrarli ai rischi di una latitanza che, alla lunga, poteva diventare molto pericolosa per vari motivi, per due giovani braccati e senza risorse per sopravvivere. I due arrestati sono quindi fratelli, di origine bosniaca. Alla vista degli agenti i due non hanno saputo trattenere le lacrime. Resta l'amarezza per una vicenda che ha rappresentato una ferita al cuore di Roma, che ha profondamente colpito l'opinione pubblica visto che poteva capitare a tutti di essere centrati dall'auto guidata da uno dei due giovani rom. A bordo c'era anche una giovane diciassettenne. Il più grande dei fratelli è ferito a un ginocchio e si stanno ricostruendo i fatti per comprendere meglio come si sia procurata la ferita. L'auto da loro usata era una Lancia Lybra e a bordo era rimasto il telefono del 19enne, a dimostrazione del fatto che era stata abbandonata in fretta e furia. L'auto è intestata a un italiano che risulta proprietario di ben 60 vetture: una situazione a dir poco anomala, che va approfondita.
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