Sgomberati e ordinati i mezzanini della stazione centrale di Milano, dove avevano trovato alloggio i numerosi profughi, così dalla scorsa notte si sono trasferiti fuori dalla struttura generando un clima di confusione e di disagio notevole. Queste le condizioni attuali in cui riversano i migranti che sono giunti nel capoluogo lombardo occupando la stazione centrale e piazza Duca d'Aosta, a lavoro tanti volontari che stanno cercando di ricreare un clima di ordine e di igiene per risanare le condizioni di polemiche che si erano generate nei giorni scorsi.

Ridoneremo ordine e pulizia-

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ha dichiarato che si sta lavorando tanto sia per conferire alla stazione dignità e ordine e sia per soccorrere i profughi che hanno trovato rifugio in quei luoghi. Pochi volontari ma operativi si stanno prodigando per alleviare i disagi di questi uomini e donne fornendo vivande e assistenza. Gli immigrati che hanno trovato dimora da quelle parti provengono per buona parte dal Corno d'Africa e sono persone tranquille,educate che non stanno creando disagi. Tuttavia, alcuni addetti alla sicurezza hanno notato che c'è molta confusione tra i profughi, alcuni di loro sono stati allontanati nella notte ma altri sono giunti da poco, infatti si vedono tra di essi volti nuovi che ben presto fuggono durante la notte per oltrepassare a piedi la frontiera Italo-Francese, ma che a causa di numerosi controlli vengono "rispediti"in Italia come pacchi postali.

A causa della frontiera Mentone bloccata molti dei profughi si trovano costretti a camminare in condizioni di pericolo lungo i sentieri tortuosi di Pont Saint Louis con la speranza di raggiungere al più presto i loro familiari nel Nord Europa.

I viaggi dell'orrore non finiscono in Italia

I profughi che giungono in Italia,dopo giorni di viaggio estenuanti, non intendono fermarsi nel nostro paese proseguendo, dunque, questi viaggi dell'orrore nella speranza di ricongiungersi ai loro cari, ovviamente se vi fosse maggiore collaborazione con gli altri paesi dell'Unione Europea, questi uomini e donne potrebbero davvero trovare maggiore stabilità senza correre ulteriori rischi e alleggerendo le problematiche di accoglienza e di gestione nel nostro paese.