Migliaia di migranti partono dai propri luoghi, con l'illusione di poter andare incontro ad un futuro migliore in paesi più fortunati, lontani dalla guerra. Fuggono, perdono la loro dignità, si aggrappano alla speranza che quei barconi possano dargli il tanto atteso futuro.

Ma come succede spesso, in tanti vengono gettati in mare , molti altri muoiono di stenti, infine spesso, come accaduto poche ore fa, muoiono nel Canale di Sicilia, generando un'immane tristezza che lascia nei superstiti un forte sgomento. Eh già, perché assistere alla morte dei propri amici, fratelli e familiari, che condividevano lo stesso viaggio, le stesse speranze ed illusioni è, ahimè, come perdere qualcosa di proprio.

E come se non bastasse, giungendo nei nostri porti, nelle nostre città  si trovano di fronte ad un altro dei peggiori mali il razzismo, da parte di coloro che preferirebbero che quei gommoni affondassero per non doverli accogliere,

Del naufragio di pochi giorni fa oggi sono giunti nelle coste siciliane, soltanto 25 superstiti, i quali raccontano di essere stati chiusi, imprigionati nelle stive degli scafisti, mamme abbracciati ai loro bambini, imprigionati come bestie in quelle stive dove non c'è risveglio.

Nonostante questi racconti, le partenze continuano, a sottolinearlo, il procuratore di Palermo Maurizio Scalia il quale ha comunicato che dalla Libia stanno partendo altri barconi con numerosi migranti.

Il premier Renzi sottolinea che si tratta di una vera e propria crisi umanitaria e che occorre intervenire al più presto, Giovedì prossimo è previsto uno straordinario vertice dell'Unione Europea, che attui concretamente un piano per bloccare questo racket di viaggi della morte .

Ci auguriamo che concretamente questa volta possa essere messo in atto un piano risolutivo, per bloccare questo scempio a cui da tempo si assiste, fornendo partici aiuti a quelle popolazioni che di certo non affrontano questi viaggi per piacere, ma lasciandosi derubare di tutto quello che possiedono.