Continua la polemica sugli immigrati dopo le dichiarazioni di Maroni di non accogliere più immigrati ma intanto a Milano scoppia l'ennesimo caso di emergenza e l'accoglienza di centinaia di clandestini viene svolta all'interno della stazione centrale, creando disagi ai pendolari, ai lavoratori della stazione e ovviamente agli immigrati stessi che vivono una situazione decisamente difficile. Il caso alimenta il fuoco già acceso sulla questione aiuti umanitari, creando nuove polemiche e contrapposizioni tra le parti politiche.
Emergenza sanitaria
La situazione alla stazione di Milano è resa ancor più complicata dall'emergenza sanitaria che è divampata all'interno dell'edificio. Infatti, sarebbero stati registrati numerosi casi di scabbia che mettono a grave rischio il benessere di coloro che operano nei pressi della stazione, dove vengono eseguiti gli aiuti ed i soccorsi, sebbene, come riportato da un articolo oggi su "La Repubblica", non dovrebbero esserci rischi di contagio all'esterno, visto che le condizioni per cui questo possa avvenire sono piuttosto particolari. Nel frattempo, tutto ciò non ha fatto altro che dare ulteriori spunti di contrasto tra le varie forze partitiche. Maroni ha parlato direttamente alle istituzioni europee, paventando l'assoluta necessità di sospendere Schengen e innalzare il livello di controlli, costituendo un blocco navale dinanzi alle coste libiche oppure costituire campi profughi nel paese stesso. Oggi il sindaco di Milano, Pisapia, si è recato alla stazione per cercare di risolvere una questione che rischia di sfuggire di mano, visto che i centri di accoglienza sono al collasso e mancano le strutture necessarie per accogliere i migranti. Del resto, si fanno sempre più difficili le soluzioni da impiegare, tenendo conto anche della normativa UE che prevede l'accoglimento dei migranti nei paesi in cui vengono schedati. Ad ogni modo, il rischio che è insito in queste situazioni, potenzialmente esplosive, è che l'ondata mediatica possa mettere in circolo una psicosi generale per cui si possa credere che si tratti di una vera e propria invasione. Dopo tutto l'immigrazione dà luogo ai più facili pregiudizi e spinge alla mobilitazione anche coloro i quali sono solitamente passivi di fronte ad altri tipi di dinamiche, anche più gravi. Con ciò si vuole dire più che altro, che l'emergenza c'è e si vede anche, ma gli isterismi possono rendere la situazione ancora più grave di quella che già è, mentre sarebbe più auspicabile trovare un terreno comune in cui si possano discutere e confrontare le opzioni più adatte, comprendendo ovviamente tutte le parti politiche. Soluzione però forse troppo fantasiosa, tenendo conto del peso che ha in termini di sostegno elettorale proprio la questione immigrazione.