Ancora una svolta (forse quella decisiva) nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio, la giovane ragazza assassinata nel bergamasco. Due lettere anonime sono state inviate presso la redazione del settimanale 'Oggi' ed il loro contenuto sembrerebbe scagionare Massimo Bossetti il muratore di Mapello agli arresti per omicidio volontario, da più di un anno. Nelle due lettere, scritte con un italiano alquanto scorretto, parlano di un muratore polacco che avrebbe ucciso la tredicenne di Brembate di Sopra nel mese di novembre 2010.

L'assassino di Yara è un polacco

Le due lettere specificano che l'assasino di Yara non sarebbe Massimo Bossetti, ma un muratore polacco, il quale beveva troppo alcool e quando era ubriaco diventava violento. Dopo l'omicidio, l'assassino sarebbe a sua volta stato ucciso dai suoi stessi complici, che lo hanno fatto precipitare da un'impalcatura, in modo tale da simulare un incidente di lavoro. I complici del polacco ora costringono Bossetti a non parlare, utilizzando l'arma del terrore.

Bossetti avrebbe assistito all'omicidio

Il muratore di Mapello avrebbe assistito all'omicidio, ma poi sarebbe scappato perché in preda ad un malore. Nella missiva si legge chiaramente: 'Certo che signor Bossetti non potrà mai dire tutta la verità visto cosa hanno fatto sorella, piena di botte poveretta'.

E' chiaro che ci sono evidenti errori grammaticali, ma il concetto si capisce benissimo. Nella seconda lettera poi un'altra frase che non lascia dubbi nel suo significato: 'Nessuna meraviglia qualcuno se la prenda con sorella di Massi. Lui non può, non deve proprio parlare ok? (in trappola)... Il Massi ricordo che è scappato dalla spavento...

certo eravamo in diversi e voi non lo capite'.

Le lettere arrivano da Padova

Le lettere arrivate al settimanale 'Oggi', portano il timbro postale di Padova e provengono precisamente da Santa Giustina in Colle. Da alcuni accertamenti presi nell'immediatezza, una sola persona coinvolta nell'omicidio di Yara, risulta legata a questa località, si tratta di Roberto Benozzo, il datore di lavoro di Fikri il piastrellista che inizialmente era stato accusato per omicidio e successivamente scagionato.

Ora si attendono le valutazioni della magistratura, la quale dovrà esaminare attentamente il contenuto delle lettere, espletare le doverose indagini e valutare la loro attendibilità. Se fosse vero il contenuto delle due missive anonime, cadrebbero immediatamente tutte le accuse a carico di Massimo Bossetti, ma rimarrebbero in piedi altri reati, perché comunque lui era a conoscenza di quanto accaduto. Sono tutte supposizioni ancora da verificare, ma presto gli inquirenti si pronunceranno in merito e sarà costruito un quadro più preciso della situazione. Se vuoi rimanere aggiornato sui miei articoli, oppure su questo argomento, clicca sul bottone "Segui" vicino al mio nome ad inizio articolo.