La rivolta di Casale San Nicola, a nord di Roma, non è che l'ultima protesta in ordine di tempo che ha portato i cittadini a schierarsi contro l'arrivo di profughi nel proprio quartiere. A settembre 2014 fu il turno di Corcolle, dove la collera dei residenti - nata in seguito agli assalti ai bus - sfociò nella violenta richiesta di trasferimento dei migranti allora sistemati in via Novafeltria, dietro la minaccia di possibili "risvolti gravi".

A novembre scoppiò invece la violenza a Tor Sapienza. A dare il 'la' alle forti proteste dei cittadini i presunti episodi di violenza che avrebbero definitivamente compromesso la fragile convivenza tra migranti e residenti.

Episodi a cui si aggiunse la proposta per l'apertura di un nuovo centro di accoglienza in via Rucellai. L'11 novembre un gruppo di cittadini - "non potendo contare sulla collaborazione delle forze dell'ordine", si legge sul volantino - convocò tramite Facebook una riunione per parlare della difficile situazione. Le rivolte, con tanto di cassonetti incendiati e sassaiole, animarono a lungo via Giorgio Morandi, sede del centro di accoglienza per rifugiati politici.