Quando Simone Pedron, circa due anni fa, abbandonò la sua casa di Brebbia, un piccolo centro in provincia di Varese, lasciando improvvisamente la famiglia senza un valido motivo, aveva solo 16 anni, poco più di un bambino. Il ragazzo probabilmente non pensava che la sua fuga da casa, avrebbe creato un vero e proprio trambusto mediatico ed una forte angoscia da parte dei suoi famigliari. Il noto programma Rai 'Chi l'ha visto?' all'epoca si occupò del caso e il giornalista Giuseppe Rinaldi, nell'ultima puntata della versione estiva del programma 'Le storie', è tornato a parlarne.

L'intervista ai genitori

 Una fuga rocambolesca, per fortuna risoltasi positivamente, lo staff del programma di Rai 3 ha intervistato nuovamente i genitori di Simone, per capire le possibili cause della fuga del loro ragazzo. A prendere per primo la parola è stato Pietro Pedron, papà di Simone, il quale ha affermato: "Ci ha detto che per un giorno intero ha camminato continuamente, aveva paura, si sentiva braccato, aveva intuito che noi genitori avevamo fatto qualcosa in quanto allarmati. Ha camminato tutto il giorno, è arrivato in una stazione, ove c'era un binario morto con sopra un vagone ed ha dormito lì, senza sapere neanche dove fosse precisamente". La parola è in seguito passata a Maria Rosa Corda, la mamma di Simone, la quale ha aggiunto: "Ci ha messo 2 giorni ad arrivare in Francia, aveva 2 cellulari, ha tolto la batteria ed ha buttato via la carta d'identità e la tessera sanitaria, tutti i documenti, ha buttato via tutto".

E' stato chiesto alla signora Corda se il figlio si fosse fatto una vera e propria nuova identità, ella ha risposto: "Una nuova identità se l'è fatta poi, arrivando in Spagna, quì è diventato Pedro De La Fuente". Maria Rosa ha poi sorriso, il sorriso di una madre che ha avuto la fortuna di riabbracciare il proprio figlio. Attraverso mille peripezie e girando mezza Europa, i genitori alla fine lo hanno ritrovato, con tanto di finale inaspettato e clamoroso.

La strategia per una fuga perfetta

 Perchè Simone è scappato? Come è sopravvissuto? Tante domane a cui i genitori del ragazzo sono riusciti a rispondere solo in parte, ma non tutti purtroppo, hanno questa fortuna. Maria Rosa ha detto: "Simone ha sempre avuto un grande desiderio di libertà, questo ce l'ha sempre detto, più cresceva, più manifestava la sua voglia di vivere da solo.

Non gli piacevano le regole, neanche quelle minime del vivere in famiglia". Torniamo indietro nel tempo, a quell'afosa mattina di Agosto, quando Simone attuò, con estrema freddezza, il suo tentativo di fuga. E' d'uopo analizzare la sua strategia, il ragazzo disse alla madre che avrebbe partecipato ad una grigliata sul Lago Maggiore, assieme ad alcuni amici, si preparò uno zainetto ed uscì con la sua bicicletta. Ha continuato la madre: "La mattina della scomparsa ha fatto finta di ricevere una telefonata, che ha fatto peraltro impazzire la polizia, è sceso sulla scala col telefono in mano e parlava, io ero nel mio studio al piano di sotto e l'ho sentito, come sono uscita dallo studio mi ha parlato della grigliata e mi ha detto che sarebbe uscito quindi, io ho acconsentito.

Poi, dopo pranzo, dopo essere andata in bagno, in quanto dovevo uscire, ho visto che mancava lo spazzolino da denti, mi si è gelato il sangue". Il ragazzo è stato alla fine ritrovato dai genitori a Madrid.