Lo sketch di Totò che vende a un ingenuo impresario la Fontana di Trevi è diventata epica, leggendaria. Non solo perché divertente, grazie anche agli altri due attori che spalleggiano il grande comico napoletano (tra cui l'altro grande Nino Taranto, coautore nel film di tante altre truffe assieme a lui), ma anche perché incarna bene la furbizia di noi italiani e i tanti modi coi quali malintenzionati hanno realmente fregato turisti o propri connazionali. Certo, la scena è un po’ esagerata, ma qualche ignaro turista, magari un magnate abituato a spendere e spandere, ci potrebbe cascare davvero.
Finte hostess intente a fregarsi il portafogli
Non tentano di vendere la grande opera del Bernini, però quanto a truffe la sanno lunga anche alcune zingare, che travestite di tutto punto da hostess stanno raggirando molti turisti. Vediamo dove sta accadendo e come agiscono, al fine di non cascarci.
A riportare questo tentativo di truffa è Il Tempo, il quale parla di zingarelle vestite di tutto punto - penna e nastrino con la scritta "Italia", capelli puliti e raccolti, la camicia blu – con tanto di sorriso smagliante, intente ad accogliere i turisti alla Stazione Termini. La truffa funziona così. In genere agiscono in due e mentre una vi accoglie chiedendo se il o la malcapitata deve fare il biglietto, si offre di aiutarla lei.
Ma a pochi metri ce ne sono altre due o una pronte a sfilare il portafoglio. Se la truffa riesce, vanno via a passo svelto. Se invece non ci riescono, chiedono una mancia. Giusto per non restare a mani vuote. Il giornale romano riporta che ad agire nella Stazione, all'esterno o all'ingresso, ce ne sono una ventina e la vigilanza fa quello che può.
Ieri infatti ne hanno presa una. Ma è difficile reprimere il fenomeno, perché sono molto abili ad agire e rientrano continuamente in azione. Un'altra piaga per Roma, da alcuni mesi già nell'occhio del ciclone.
Alla luce di ciò, oltre a stare attenti a dove si tengono i soldi, vale ancor di più il proverbio: chi fa da sé, fa per tre…