Gli investigatori sono sempre al lavoro per trovare la soluzione del cosiddetto "giallo di Marcheno" che ha visto la misteriosa scomparsa di Mario Bozzoli e la morte di un operaio della ditta: Giuseppe Ghirardini. Per quest'ultimo non è chiaro se si tratti di suicidio o avvelenamento, visto che nel suo corpo c'era una capsula contenente cianuro. Va precisato che al momento non è provato il collegamento tra la morte di Ghirardini e la scomparsa di Bozzoli. I parenti di quest'ultimo hanno preso la decisione di non fare commenti ai risultati dell'esame autoptico.

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Con la verifica del contenuto dei forni si è aperta lunedì una settimana di vitale importanza per trovare una soluzione al cosiddetto "giallo di Marcheno". Nel dettaglio si sta cercando di individuare frammenti in ferro e acciaio dell’abbigliamento di Bozzoli che possano indirizzare le indagini verso l'epilogo più drammatico e cioè sul fatto che l'uomo sia stato gettato in uno dei forni aziendali. Il gruppo di lavoro è guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, considerata una superesperta. Resta poi da risolvere il mistero della morte di Beppe Ghirardini, che sembra essere collegata alla compara di Mario Bozzoli.Si sta cercando di individuare tracce biologiche (capelli, peli o macchie) estranee a Ghirardini per capire e era in compagnia di qualcuno quel giorno.

Bisogna capire se l'operaio è stato avvelenato da qualcuno o ha celto di suicidarsi.

Traumatizzato

L'uomo era apparso profondamente segnato dalla morte di un datore di lavoro col quale aveva un buon rapporto e che conosceva da molto tempo. Nel suo comportamento si è però registrato qualcosa di anomalo, in quanto aveva annunciato l'intenzione di recarsi a una battuta di caccia senza però portare con sé né i cani né i fucili.

E' necessario inoltre comprendere la reale relazione tra un eventuale suicidio e la morte di Bozzoli. A ben guardare l'operaio Beppe Ghirardini potrebbe essere stato molto turbato anche dal timore di perdere il suo lavoro, visto che il futuro aziendale non è certo roseo dopo la scomparsa del noto imprenditore Mario Bozzoli, che dirigeva l'azienda in società con il fratello.