La NASA ha realizzato nuove prove per testare il funzionamento del motore EM Drive, soprannominato “impossibile”, ideato dall’ingegnere Roger Shawyer. Già sono stati resi noti i risultati di queste prove che potrebbero rivoluzionare i viaggi spaziali. Paul March, uno degli ingegneri principali al lavoro sul progetto dell’EM Drive, è intervenuto sul forum dei voli spaziali della NASA, “Nasa space flight”, affermando che nei recenti test gli scienziati sono riusciti ad eliminare alcuni errori precedenti e hanno rilevato degli impulsi anomali che non riescono ancora a spiegare.
Tutto lo sviluppo di questo motore innovativo che non usa carburante e che potrebbe portare l’uomo su Marte in appena 10 settimane, è stato sempre molto criticato, anche se adesso gli scienziati sembrano avere risultati convincenti.
Gli impulsi anomali
Sul forum Nasa space flight, alcuni utenti ipotizzano che questi “impulsi anomali” potrebbero essere dovuti alla Forza di Lorentz (forza che viene esercitata da un campo magnetico su una carica elettrica in movimento), ma March ci ha tenuto a precisare che questa ipotesi non è corretta: ”abbiamo costruito una seconda generazione di ammortizzatori magnetici, che hanno ridotto i campi magnetici di un ordine di grandezza e tutte le interazioni della Forza di Lorentz che potrebbero prodursi.
Eppure i segnali anomali restano”. C’è da dire che questi esperimenti sono stati realizzati rigorosamente nel vuoto.
Il motore impossibile
In parole povere, l’EM Drive si basa su onde elettromagnetiche che, rimbalzando in un serbatoio a campana, generano la spinta necessaria senza dover usare combustibile. Se tutto questo verrebbe confermato nei prossimi mesi, dando per certo una volta per tutte il funzionamento dell’EM Drive, significherebbe una totale rivoluzione non solo per i viaggi spaziali, ma anche per quelli terrestri.
Come sempre, ci sono scienziati che “non credono”, chiamandolo appunto il “motore impossibile”. Qualcuno che “non crede” solo perché limitato dalle sue conoscenze e che definisce qualcosa “impossibile” a priori, non dovrebbe prendersi il lusso di farsi chiamare scienziato.