La mafia di Corleone aveva progettato l'omicidio del ministro Angelino Alfano, colpevole di aver aggravato il regime di carcere duro al 41 bis. Durante una intercettazione i bosssilamentavano del ministro dell'Interno perché aspiravano a uno stop al 41 bis e non a un inasprimento del regime carcerario duro. Secondo il loro punto di vista Alfano si sarebbe dimenticato di come è riuscito ad arrivare così in alto nella sua carriera Politica, cioè con i voti degli "amici". I boss, sempre durante l'intercettazione, affermavano che Angelino Alfano doveva fare la fine di Kennedy, il presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas il 22 novembre 1963 da un tiratore solitario.

Tutto ciò non ha scoraggiato il ministro Alfano che a Bruxelles ha dichiarato: "la liberazione della mia terra, della terra di Sicilia da questi maledetti vale più della mia vita, vi sono tante donne e tanti uomini servitori dello Stato che rischiano ogni giorno come e più di me e ho deciso io, come tutti loro, di non curarmi di queste minacce e andare avanti". "So bene che Riina e i suoi seguaci mafiosi corleonesi me l'hanno giurata per due motivi: il carcere duro e le leggi che abbiamo fatto approvare per il sistema normativo che avevo sostenuto nei confronti delle confische e dei sequestri patrimoniali ai loro soldi". Vicinanza e solidarietà al ministro è stata espressa da tutto il mondo politico.

L'operazione antimafia dei Carabinieri di Palermo

Dopo le intercettazioni dei boss di Corleone con le minacce al ministro Angelino Alfano, è partita l'operazione dei Carabinieri di Palermo chiamata "Grande passo3" che ha portato all'arresto di sei persone ritenute i nuovi boss di Corleone. L'inchiesta ha svelato i nuovi assetti della mafia nel mandamento di Corleone, un tempo regno di Provenzano e Riina.

In manette anche Rosario Lo Bue ritenuto il capo mandamento. Lo Bue era già finito in carcere nel 2008, ma poi fu assolto e liberato perché la Cassazione dichiarò nullo il decreto che aveva autorizzato le intercettazioni a suo carico. L'operazione inoltre, spiegano gli investigatori dell'Arma, ha impedito che si realizzasse il progetto di un omicidio di un imprenditore.