L'inchiesta sulle spese di Matteo Renzi (che gli ultimi sondaggi portato a pari del M5S), mentre ricopriva la carica di sindaco della città di Firenze, è stata archiviata. La decisione è stata presa da parte della Corte dei Conti di Firenze, in quanto non ci sono elementi sufficienti per avviare un'azione di responsabilità. La vicenda ebbe inizio quando un ristoratore fiorentino dichiarò a un noto quotidiano italiano le abitudini di Renzi nel fatturare cene a cui vennero invitate più persone, direttamente a Palazzo Vecchio. Dopo queste affermazioni Renzi si è subito difeso smentendo il tutto, ma la vicenda ha scatenato diverse polemiche tra l'opposizione comunale fiorentina e l'attuale sindaco che ha preso il posto del Premier.

Tutto in regola per la Corte dei Conti

Le spese di rappresentanza sostenute da Matteo Renzi mentre era sindaco di Firenze e presidente della Provincia sono state esaminate da più livelli di controllo.Queste spese sono servite per finalità istituzionali conformi alle leggi in vigore e inviate anno per anno alla Corte dei Conti. Tutto in regola dunque: tra l'altro Renzi e la sua giunta, ai tempi, sono stati tra i primi a rendere pubblici i resoconti delle spese sostenute proprio per una questione di trasparenza con l'elettorato. Può dormire sogni tranquilli Renzi ora e pensare al paese e a risolvere i problemi, come ad esempio,la scuola che pochi giorni fa ha scioperato.

Mediaset decide di non mandare in onda il servizio delle Iene sulle spese di Renzi

Le Iene avevano già annunciato il servizio su Renzi e le sue spese, ma il giorno della messa in onda Mediaset ha deciso di non mandarlo. Il tutto diventa ancora più curioso perché è sparito il post dal sito ufficiale delle Iene, dove si alludeva a delle novità sugli scontrini di Matteo Renzi.

Il programma non ha lasciato nessuna dichiarazione sul perché si sia fatto dietrofront sul servizio. Le uniche voci che circolano sono quelle riguardanti il contenuto del servizio: si dice che le Iene abbiano trovato le prove di una cena di famiglia addebitata al comune di Firenze, ma restano solo voci di corridoio, finora nulla di ufficiale.