Le ultime notizieci dicono che la madre del piccolo Loris Stival, Veronica Panarello, lascia il carcere di Agrigento per andare in un ex ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. La decisione è stata presa per metterla sotto osservazione perdei problemi di depressione. Intanto spunta una nuova verità riguardante il caso.

Alle 09.30 circa del 29 novembre di un anno fa, a Santa Croce Camerina (comune siciliano della provincia di Ragusa) Andrea Stival, ovvero il nonno paterno di Loris, e la sua compagna entrarono in un minimarket che si trovava sotto l'abitazione di Veronica Panarello.

Si trovavano lì per comprare alcune pentole, ma dopo un po' la donna sembra avere un mancamento e in una dichiarazione, di soli alcuni giorni fa, il titolaredel negozioha raccontato in procura a Ragusa: "erano un po' scossi tanto da offrirgli un bicchiere d'acqua, ma la madre lo ha rifiutato dicendo che stava bene". Lo stesso avrebbe anche dichiarato: "non pensavo fosse importante".

Le nuove testimonianze pongono nuove domande

La nuova testimonianza pone però subito alcunedomande: i nonni paterni sapevano già qualcosa? E perché non hanno mai raccontato di essere stati al minimarket quella mattina?. Le telecamere del negozio in effetti riprendono la scena, "il mancamento è quasi impercettibile" dicono gli inquirenti, mentre ad un certo punto si vedrebbe che la donna porta una mano sulla fronte eper la procura di Ragusa l'episodio è del tutto irrilevante.

"Ci siamo dimenticati di dirlo io e la mia compagna, che per altro ha problemi di salute" avrebbe spiegato il nonno paterno del fanciullo. Veronica Panarello sembra avere problemi di depressione e per questo è stata trasferita dal carcere di Agrigento all'ospedale psichiatrico giudiziario nel barcellonese ed attende ora l'esecuzione della perizia con la condizione del rito abbreviato. In caso di condanna otterrebbe uno sconto di pena ed eviterebbe senz'altro l'ergastolo. Veronica Panarello questo lo sa bene e su un punto resta ferma: " non ho ucciso mio figlio".