Tempi in cui non ci si può permettere di chiudere gli occhi di fronte all'evasione fiscale con l'Agenzia delle Entrate all'attacco di Google (noto motore di ricerca) a cui chiede 300 milioni di euro di multa per delle tasse non pagate. Ingente la somma di denaro contenuta nel processo verbale di accertamento che la Guardia di Finanza sulla richiesta della Procura di Milano in queste ore sta notificando a Google, al colosso viene imputato tra il 2008 ed il 2013 di non aver dichiarato circa 100 milioni di euro al fisco italiano e di non aver pagato ritenute per altri 200 milioni attraverso una stabile organizzazione occulta d'Italia.

La procedura è quella consueta di molte holding internazionali che spostano la loro sede fiscale in un paese con un fisco più morbido ed in questo caso il motore di ricerca diMountain View avrebbe scelto l'Irlanda che ha una tassazione solo del 12%.

L'atto formale firmato dalla Guardia di Finanza però non è una sorpresa: dopo mesi di trattative tra le parti, accordi e cifre annunciati e poi smentiti si è arrivati ad un punto fermo dopo l'attività di verifica da parte dei finanzieri e da qui partirà il nuovo corso. Google dovrà affrontare due procedimenti in parallelo, ovvero, quello penale per la maxi evasione e quello amministrativo davanti all'ufficio delle entrate; sarà infatti compito di quest'ultima a stabilire la somma che Googledovrà stanziareper sanare la propria situazione, un conto salato se si pensa che sulle cifre evase potrebbero esserci sanzioni ed interessi.

Le dichiarazioni di Murdoch e di News Corporations

Un punto sul fisco italiano che dopo i 118 milioni versate da Apple Inc, per sanare l'evasione di quasi 1 miliardo contestata sempre dalla Procura di Milano, "l'Italia da prendere come esempio" finisce sulle pagine del Times, un lavoro descritto come un successo nel giornale di proprietà di Rupert Murdoch in quale sulla vicenda è intervenuto anche con un tweet: "Google ha nascosto con furbizia dozzine di uomini alla Casa Bianca, al Downing Street ed altri governi", "il più bel lavoro mai realizzato" scrive invece il numero uno di News Corporations che fa riferimento agli accordi raggiunti da vari governi occidentali con Google.