La faccenda relativa alle armi da fuoco è molto sentita. La questione risulta un tasto dolente specialmente Oltreoceano, dove l'eccessiva libertà nella vendita delle armi da fuoco ha provocato spesso stragi insensate. Episodi di violenza inspiegabile che non di rado hanno visto protagonisti adolescenti. L'ultima strage è quella avvenuta, nelle ultime settimane dell'anno scorso, nella cittadina californiana diSan Bernardino,durante la quale un commando aveva seminato terrore e morte in un centro per disabili.
Obama contro la vendita incontrollata di armi da fuoco
Proprio la strage di San Bernardino aveva portato Dipartimento della Sicurezza degli Stati Uniti a mettere allo studio un piano che prevedesse la concessione del visto d'ingresso in territorio americano solo a persone "a basso rischio" stabilito anche in base all'esame dei profili Social dei richiedenti. Sempre il fatto di sangue della cittadina californiana è la molla che ha portato il Presidente Obama a studiare una serie di misure atte a limitare la vendita delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Questo piano è mirato a tentare di frenare i fatti di sangue causati dal possesso e uso di armi da fuoco, troppo spesso vendute senza controllo.
È di ieri la notizia, comparsa sul quotidiano Repubblica, di una lettera nella quale il Presidente degli Stati Uniti, oltre a ritornare sul proprio "pacchetto di misure anti-armi"(misure che, a quanto dichiarato, vedono concordi il 67% degli americani), ha dichiarato apertamente e senza mezzi termini che lui non darà il proprio appoggio a nessun candidato che non si dichiari con chiarezza a favore della riforma "del buonsenso" del mercato delle armi da fuoco.
Obama ha dichiarato che quella che lui definisce "l'epidemia delle stragi legate al possesso di armi da fuoco" rappresenta una "crisi nazionale" che, per essere superata, richiede un impegno da parte di tutti i soggetti interessati. Tra questi soggetti il Presidente americano ha inseritoanche i possessori di armi da fuoco e il mercato delle armi nel suo complesso. Il Presidente Barack Obama si è poi scagliato contro la lobby americana delle armi che, nel corso degli anni, ha finora boicottato anche le misure minime di riforma.