Continua a far discutere il caso inerente l'omicidio di Marco Vannini, di cui si parla con sempre più frequenza nelle puntate di Chi l'ha visto e Quarto Grado, le due trasmissioni più seguite in prima serata dove si discute dei casi di Cronaca Nera. Negli ultimi giorni sono arrivate le dichiarazioni del legale della famiglia Vannini, rilasciate alla trasmissione Mattino 5, in onda di mattina su Canale 5 dal lunedì al venerdì. Parleremo anche della morte di Loris Stival, con nuove raggelanti ipotesi sugli ultimi minuti di vita del bambino di Veronica Panarello, dichiarazioni shock da attribuire a Francesco Bruno, uno dei padri della criminologia nel nostro Paese.
Marco Vannini
Le news sull'omicidio di Marco Vannini giungono direttamente dall'avvocato della famiglia, il quale è intervenuto telefonicamente alla trasmissione Mattino 5. Il legale si è detto fiducioso sul fatto che tutti i membri della famiglia Ciontoli vengano rinviati a giudizio nel corso della prima udienza preliminare fissata, ricordiamo, per il prossimo 9 febbraio. L'unica eccezione riguarda Viola, la fidanzata di Federico Ciontoli, la quale risulta indagata per omissione di soccorso.
Loris Stival
Le ultime notizie sull'omicidio di Loris Stival prendono in esame le affermazioni dell'ingegnere informatico Marcello Lo Curto, che a Mattino 5 rivela come all'interno della macchina di Veronica Panarello, al momento del parcheggio nel garage, nei sedili posteriori si nota una figura umana.
Sempre Lo Curto mostra un fermo immagine della Polo di Veronica nel quale l'ingegnere afferma è evidente che alla guida della vettura non c'è la Panarello ma un uomo. Sottolineiamo come a chiedere a Lo Curto una perizia sulle immagini della mattina in cui è stato ucciso il piccolo Loris è stata la stessa trasmissione di Canale 5 e che l'uomo ancora non è stato sentito ufficialmente dalla procura.
Sempre a Mattino 5 è andata in onda l'intervista a Francesco Bruno, noto criminologo, che ha avanzato la sua tesi, secondo cui Loris sarebbe stato ucciso da due persone e che il movente sia da ricercare nella pedofilia, aggiungendo dettagli shock, tra i quali anche quello relativo alla possibile ribellione del bambino ad un rapporto contro natura.