A quasi 90 anni, è morto Marvin Minsky, dal 1958 ricercatore informatico al famoso MIT, Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Massachusetts, Usa). Da 60 anni era considerato da storici della Scienza e da cibernetici, informatici ed esperti della rivoluzione elettronica, tra le figure rivoluzionarie della cultura scientifica del nostro tempo. Forse meno noto di altri "guru" del settore, fu anche un grande visionario, il padre dell'Intelligenza artificiale cosiddetta forte: quella che prevedeva e prevede, prima o poi, la creazione letterale di computer e robot intelligenti, di una nuova specie consapevole e persino "superiore" all'Homo sapiens.

L'Intelligenza Artificiale forte

Minsky fin da giovane destò scalpore per le sue sperimentazioni, brevetti vari (il primo linguaggio di programmazione Logo, con S. Papert, il Perceptron) e teorie radicali: fu sempre un umanista scientifico, accademicamente scorretto pur con grande rigore e stima unanime. Captò da subito, con gli stessi leggendari J. von Neumann, N. Wiener e A. Turing (al quale dedicò anche un singolare romanzo di fantascienza scritto con H. Harrison) il significato non solo strumentale e tecnologico della cibernetica e poi delle cosiddette computer science, ma profondo, prospettico e futuribile. "Se saremo fortunati i futuri computer o robot ci terranno come gatti domestici" disse a suo tempo, scandalizzando filosofi e umanisti tradizionali.

Lo stesso Erich Fromm nel suo La Rivoluzione della Speranza lo evidenziò come simbolo della disumanizzazione o robotismo incombente nella società contemporanea. L'evoluzione della tecnologia e delle cosiddette scienze dell'artificiale, l'avvento stesso del neoprogressismo scientifico cosiddetto transumanista (Minsky stesso tra i promotori ante litteram), Ia rivoluzione di internet inclusa, danno oggi ragione a Marvin Minsky, almeno sul piano storico e formale.

I robot sono tra noi

Minsky da sempre esplorò la nascente e poi matura Intelligenza Artificiale anche come psicologia e linguistica. le cosiddette Reti Neurali artificiali: approfondì in particolare la possibilità delle macchine di imparare sempre più autonomamente: la possibilità stessa di replicare la mente umana attraverso le macchine, significa imparare a conoscere la mente stessa, In Italia della sua opera complessiva è stato stranamente tradotto poco: l'Adelphi ci segnala "La società della mente", straordinario saggio cibernetico sociale e una biografia "Uomini e Macchine Intelligenti" di J.

Bernstein che rivela appieno la natura anche visionaria e umanissima delllo scienziato americano.

Un creativo con forte stile artistico, anche: per la scienza come nuova visione filosofica dell'Uomo reale destinata a rivoluzionare la società, consapevole dei rischi della robotizzazione e dell'informatizzazione sociale, ma questione non tanto tecnologica, ma di adattamento del vecchio uomo prescientifico al mondo nuovo creato dalla rivoluzione scientifica ed elettronica complessive. Minsky è noto anche per il suo ruolo di consulente scientifico nel celeberrimo 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick: Hal 9000, il supercalcolatore è praticamente un suo canovaccio del film. Ricercatori e scienziati più recenti quali gli stessi H. Moravec e R. Kurzweil sono fortemente debitori del lavoro di una vita di Marvin Minsky.