Il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Gardia di finanza, nell’ambito della collaborazione con l'Agenzia Invitalia, hanno scopertouna truffa da 39 milioni di euro. A perpetrarla sono stati 1.079 soggetti che, sia al nord sia al sud, hanno indebitamente beneficiato di finanziamenti comunitari per la disoccupazione. Le irregolarità, messe in luce dalla guardia di Finanza, sono state accertate a seguito di analisi e controlli, mediante l’incrocio di banche dati, su oltre 10 mila imprese destinatarie di 411 milioni di euro.

A seguito dei controlli ne è venuto fuori che in Campania sarebbero 420 gli illeciti messi in atto, con Napoli che ne conta bel 134. A Salerno sono invece state accertate 137 irregolarità. Al secondo posto c’è la Puglia con 206 irregolarità accertate e la Sicilia con 163 irregolarità. Anche alcune città del Nord d’Italia non sono state da meno: a Genova sono stati scoperti 9 casi , ad Imperia 2 casi e a La Spezia altri 2 casi. Il piano ideato per la truffa, chiaro e nemmeno tanto elaborato, consisteva semplicemente nel non rispettare i requisiti imposti dal decreto attuativo n. 185 del 2000, beneficiando senza diritto dei fondi per la disoccupazione.

Tale decreto è infatti finalizzato a promuovere l’autoimpiego dei disoccupati o inoccupati tramite l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali o di lavoro autonomo

Nel mirino della Guardia di finanza circa 1079 soggetti

Per beneficiare dei contributi europei per la disoccupazione infatti è necessario aver determinati requisiti, tra i quali non essere occupati alla data di presentazione della domanda del contributo; non essere titolari di azioni o quote di altre società ammesse a benefico, comunicare all’Ente erogatore l’avvenuta cessazione dell’attività economica destinataria del contributo pubblico qualora ciò avvenga prima dei 5 anni.

Secondo il decreto n.185, inoltre per i 36 mesi successivi alla concessione dei benefici, non si possono chiedere altre agevolazioni, anche fiscali. Ebbene quello quello che ha scoperto la Guardia di Finanza è stato che i 1.079 soggetti indagati non solo non hanno tenuto conto di tali stringenti vicoli ma anche avrebbero posto in essere delle condotte fraudolente, come la sottoscrizione e la redazione di atti falsi.

Ora però che la truffa è saltata, una volta conclusi gli accertamenti, verranno avviati i procedimenti penali e contabili dinnanzi alle autorità competenti. Sui 1.079 soggetti inquisiti pende quindi una responsabilità erariale e penale. Intanto Invitalia ha già avviato le procedure di revoca dei benefici concessi e il recupero per via legale dei fondi europei.Ebbene sottolineare che la procedura avviata da Invitalia ha permesso finora la restituzione di fondi per oltre 100 milioni.