Due esplosioni hanno sconvolto Homs, antica città della Siria. "Ria Novosti", citando fonti vicine alla polizia, ha riportato che, mentre la prima esplosione è stata causata da un'autobomba, la seconda probabilmente è dovuta ad un kamikaze fattosi esplodere con una cintura dinamitarda. "Due esplosioni si sono verificate in via Sittin, nel quartiere Az-Zahra, nel centro di Homs. Una delle due bombe è stata innescata da un kamikaze. Ci sono morti e feriti tra i civili" ha riportato la fonte dell'agenzia.

Numero di morti e feriti in costante aumento

Al momento, secondo l'Osservatorio siriano per i rapporti sui diritti umani, sono stati accertati 46 decessi:almeno 28 tra i civili, e un centinaio di feriti. Si teme che il numero possa salire in maniera esponenziale. In precedenza, alcuni testimoni oculari avevano comunicato di altre due esplosioni a Damasco, ma la notizia è stata prontamente smentita dalla polizia. Questo risulta essere uno dei peggiori attentati che ci siano stati nella zona controllata dal governo (il quartiere Az-Zahra è filo-governativo) da quando è iniziata la guerra civile 5 anni fa. Lo stesso quartiere ha già subito diversi attacchi in passato.

Homs teatro di raid nel 2014

La città di Homs, risalente al 2300 a.C, di 800 000 abitanti, è stata territorio di battaglia nel corso degli ultimi anni, da quando la situazione in Siria è andata degenerando. Già nel settembre 2014 fu teatro dei primi raid anti-Isis. La coalizione internazionale che combatte l'espansione del Daesh aveva cominciato a bombardare la provincia di Homs.

Dall'inizio della guerra civile, è praticamente controllata nella sua totalità dal governo di Bashar Al-Assad, condizione che ha portato inevitabilmente a concentrare su di essa le attenzioni dello stato islamico, che vi ha compiuto svariati attentati. L'ultimo, risalente al mese scorso, ha causato 22 morti ed è stato puntualmente rivendicato dall'Isis.

Esplosioni e bombardamenti sul territorio siriano stanno intensificandosi negli ultimi giorni. Il 15 febbraio erano state sganciate bombe su diverse strutture, tra cui anche una di Medici Senza Frontiere, che aveva scatenato la reazione della Turchia nei confronti della Russia: "Agisce come gruppo terroristico", mentre l'Onu si è detta "profondamente preoccupata".