La banca dati del Dna è un importante strumento che potrebbe essere utilizzato non solo per la lotta al terrorismo, ma anche contro la criminalità. La notizia dell'approvazione del suo regolamento da parte del Consiglio dei Ministri è giunta ieri, anche se la legge che lo istituiva era stata approvata ben sette anni fa.
"E' uno strumento formidabile per combattere terrorismo ed immigrazione clandestina" dice il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ed ancora, il Ministro della Giustizia Orlando - aggiunge - "un passo fondamentale per aumentare la sicurezza in Italia".
Finalmente si è giunti, quindi, dopo un lungo percorso durato diversi anni, ad entrare nella fase operativa del progetto della banca del Dna. Ben 36 sono gli articoli del Regolamento, messo a punto dal Viminale ed approvato dal Governo, dopo il placet del Garante della Privacy, del Comitato della Biosicurezza così come quello del Consiglio di Stato.
I punti chiave del progetto
Il progetto della Banca dati del DNA prevede la creazione di due strutture operative: la Struttura che raccoglierà i dati - che avrà sede presso il Ministero dell'Interno - e il Laboratorio centrale - con sede presso la casa circondariale di Rebibbia e dipenderà direttamente dal ministero della Giustizia. Genetisti e agenti di polizia penitenziaria si occuperanno dei prelievi dei profili genetici, che in una fase successiva saranno inviati alla banca dati presso il Ministero dell'interno.
Il prelievo del Dna, secondo quanto stabilito nel Regolamento, sarà fatto attraverso un tampone che sfregherà la parte interna delle guance e delle gengive, mentre l'accesso ai dati - assicurano dal Ministero - sarà fatto in modo da garantire sia la privacy che la sicurezza personale.
Il neo organismo avrà quindi il compito di raccogliere tutti i profili genetici prelevati,che sono consultabili sia per indagini in Italia, che per la collaborazione internazionale.
La legge che ha determinato la creazione della Banca dati del DNA stabilisce che il prelievo viene fatto non solo a persone sottoposte a custodia cautelare, ma anche a chi è stato arrestato in flagranza di reato, così come chi è stato condannato con sentenza definitiva. Esclusi i delitti non colposi, i reati tributari e finanziari.
Il regolamento prevede anche disposizioni precise riguardo il prelievo di DNA degli scomparsi dopo la denuncia. E' ammesso il prelievo sugli effetti personali oppure sui parenti, se disponibili.
Per quanto tempo si conserverà il DNA?
Il regolamento stabilisce 30 anni per arrestati e condannati, 40 anni per autori di reati più gravi - come mafia e terrorismo- e per i recidivi.Solo dopo l'assoluzione con sentenza definitiva, l'identificazione di cadavere o il ritrovamento di una persona scomparsa, si potrà avere la cancellazione del proprio profilo genetico dalla banca dati.