Nella giornata di ieri, 3 marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo testo riguardante la disciplina degli appalti. Il governo ha dato il via libera per un'operazione attesa da anni in Italia, ma che anche l'Europa chiedeva con insistenza.

Semplificazione, trasparenza e qualità

Il nuovo codice degli appalti ha visto un consistente snellimento del precedente testo, che contava 660 articoli e 1500 commi, ed ora ne vede solamente 217. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo testo che contiene numerose novità, ma che si fonda sui tra punti cardine: semplificazione, trasparenza e qualità.

Il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio si è detto soddisfatto ed ha commentato, a margine dell'approvazione del CdM, il nuovo testo e le novità ivi inserite. "Abbiamo approvato una corposa riforma attesa da tempo, che rende il sistema dei lavori pubblici all'altezza di un grande Paese europeo". Le novità riguardano lo stop alle procedure straordinarie ed il tema delle concessioni, ora normato per legge. Un'altra innovazione riguarda il rafforzamento dei compiti e dei controlli dell'Anac, presieduto da Raffaele Cantone. Il ministro Delrio ha così commentato il nuovo testo: "Una piccola rivoluzione copernicana, si applica la rivoluzione della normalità".

Il provvedimento arriva nel bel mezzo della bufera sul decreto legislativo sui mutui, modificato dal governo, che ora prevede un ritardo di 18 rate, e non più 7, per l'esproprio diretto delle banche (non che soddisfi poi tanto).

Le maggiori novità del nuovo codice

La principale novità riguarda le concessioni, normate per legge. "Il rischio operativo è in carico al privato" fa sapere Delrio. Dal nuovo codice arriva lo stop al cosiddetto "massimo ribasso", previsto in casi limitati e marginali. Previsto anche un rafforzanento "del ruolo dell'Anac- afferma Delrio- che deve indicare le linee guida ed i contratti tipo".

Insomma, ancora più lavoro per Cantone, che non è che abbia tutto questo tempo libero ultimamente, soprattutto con l'esplosione e la gestione della vicenda "mafia capitale" che sta assorbendo la quasi totalità dei lavori. Delrio ha comunque assicurato maggiori risorse all'autorità anticorruzione.Il nuovo codice recepisce tre direttive europee, disattese per diversi anni, che chiedevano un sostanziale snellimento nel numero degli articoli ed una maggior semplificazione.

Non ci saranno più progetti preliminari, ma l'appalto verrà concesso solamente a progetti che prevedano una netta ripartizione dei costi, eliminando così i rischi di innalzamenti dei costi successivi all'attribuzione degli appalti stessi, che generano contenziosi con i privati.

Tra e tante novità, da segnalare lo stop alle deroghe, salvo casi di calamità naturali, l'istituzione dell'albo nazionale dei commissari, ed il divieto di gold plating, ovvero il no a nuove norme o requisiti in quantità superiori ai minimi richiesti da direttive europee. Sono molte le novità introdotte, nella speranza che possa effettivamente migliorare la situazione degli appalti pubblici in Italia.