Piove sul bagnato al primo istituto comprensivo “Elio Vittorini” di Solarino, dove il dirigente presta ancora una volta il fianco alle critiche dei genitori dei bambini, costretti questa mattina a vivere il precetto pasquale come attività extra-scolastica. I genitori degli alunni dell’istituto non hanno potuto beneficiare, infatti, del supporto degli insegnanti affinché questi ultimi accompagnassero i bimbi in Chiesa, in quanto la preside, Anna Messina, ha inserito l’eventuale partecipazione al precetto nell'ambito delle ore extra-scolastiche.

I bimbi al crocevia tra Peppone e Don Camillo

Affinché i propri figli potessero dunque partecipare al precetto, le mamme si sono adoperate per accompagnarli, mettendo da parte lavoro e faccende domestiche. Una vicenda che affonda le sue radici nella decisione assunta dalla dirigente qualche giorno addietro di fissare inizialmente il precetto pasquale nel pomeriggio, determinando l’aspra reazione dei genitori e la mediazione del Consiglio d’istituto, che tuttavia non è riuscito a restituire il precetto nell’alveo delle attività didattiche, come avviene in molte altre scuole. Una Solarino costretta a vivere tra le pagine di un libro di Guareschi, con l'orologio della disputa tra laici e cattolici lasciato indietro nel tempo.

Una scuola al centro delle critiche

In realtà, l’istituto comprensivo, dove le iscrizioni dei bimbi solarinesi si sono ridotte a causa della scelta di molte famiglie di portare i propri figli nella vicina Floridia, è già da tempo nell’occhio del ciclone per la decisione non condivisa da molti genitori di trasferire alcune sezioni di Scuola dell'infanzia dell'istituto presso il Cenacolo Domenicano, sede nel contempo di un centro d'accoglienza dove si sono verificate situazioni giudicate dagli stessi genitori non compatibili con le attività di apprendimento dei propri bimbi.

Tra le altre cose, il centro d’accoglienza del Cenacolo Domenicanoè statosede nei giorni scorsi di un blitz delle forze dell’ordine che ha portato all’arresto di alcuni extracomunitari e al ritrovamento di mezzi rubati. Buona parte delle famiglie solarinesi, infine, non trova opportuna la scelta di questo centro d’accoglienza per lo sviluppo dei progetti inter-culturali e il fatto che queste ore vengano fatte rientrare tra quelle didattiche mentre il precetto pasquale sarebbe "discriminante" nei confronti di altre professioni di fede. Che il valore dell'accoglienza, sembrano dire le mamme, venga declinato nel rispetto delle proprie tradizioni.