Il governo libico di recente costituzione, impegnato su più fronti tra cui la dura ed estenuante lotta alle milizie islamiste, si è finora dimostrato incapace di frenare i traffici di esseri umani diretti in Italia che salpano in gran parte dal Paese nordafricano. Questo andazzo però potrebbe presto subire un brusco arresto, nel momento in cui l'esecutivo di Fayez al-Sarraj avrà raggiunto una stabilità Politica e, soprattutto, aiuti concreti da parte di Stati Uniti ed Unione Europea. Ecco che la rotta dei migranti nel Mediterraneo potrebbe spostarsi più ad est e partire da un porto più "affidabile" per le organizzazioni criminali perché impossibile da controllare, allo stato attuale, da parte dei governi occidentali: l'Egitto di Al Sisi.

La rotta egiziana è già 'operativa'

Nei mesi scorsi le navi italiane hanno recuperato diverse imbarcazioni colme di migranti nel Canale di Sicilia i cui passeggeri hanno dichiarato di essere salpati dall'Egitto. C'è da chiedersi come mai gli stessi hanno confermato di essere diretti in Italia se consideriamo che la traversata è parecchio più lunga rispetto a quella che separa le coste egiziane dall'isola di Creta, in Grecia. Due le possibili spiegazioni: la prima è certamente motivata da una maggiore presenza nel meridione d'Italia delle organizzazioni che trattano esseri umani, dotate in loco di uomini e basi. La traversata è molto più complessa rispetto a quella "tradizionale". A confermarlo alcune intercettazioni che testimoniano come il carico umano sia inizialmente imbarcato su grossi pescherecci d'altura e poi, una volta in acque internazionali, i migranti siano trasbordati su natanti più piccoli che raggiungono la destinazione scelta.

Ma sono in molti a temere un'attuale volontà del presidente egiziano Abd Al Fattah Al Sisi di "chiudere un'occhio" su ciò che accade lungo le coste del suo Paese e lasciar partire i migranti verso l'Italia. Un atteggiamento provocatorio che avrebbe, tra le cause principali, la crisi diplomatica tra Roma ed Il Cairo dopo il caso legato all'omicidio di Giulio Regeni.