Secondo Giuseppe Dentice, ricercatore dell’Ispi, la misura di bloccare il turismo italiano verso l’Egitto è ancora un’idea in studio, non è una misura presa: “Data la sua importanza e i riflessi innegabilmente politici di un tale atto, un blocco delle visite verso l’Egitto avrebbe sicuramente contraccolpi importanti all’interno delle relazioni bilaterali Cairo-Roma. Allo stesso tempo è innegabile il fatto che questa misura sul turismo, comprese altre ipotesi come il blocco delle relazioni culturali o dello scambio di studenti universitari, potrebbe essere un passo avanzato, qualora lo scontro tra Egitto e Italia dovesse sfociare in un contrasto profondamente netto, verso misure ancor più forti come una rivisitazione degli accordi commerciali bilaterali e ad una sospensione dei rapporti politici”. Per l’analista, chiaramente questo è uno scenario radicale e sconsigliabile per entrambi i Paesi perché le ripercussioni, non solo economiche, sarebbero davvero pesanti.

“A ciò bisognerebbe aggiungere – ha detto Dentice - anche il ruolo degli attori esterni e competitor dell'Italia nel Mediterraneo (Francia, Regno Unito e Germania), pronti comunque a sfruttare le incrinature nel rapporto italo-egiziano per inserirsi e favorire vantaggi economici e di sistema alle rispettive aziende nazionali”.