Ancora spargimento di sangue in Iraq. Ad essere colpite dalla furia terroristica le due cittadine a maggioranza sciita di Sadr City e Kadhimya vicino Baghdad. E' accaduto intorno alle 18:00 e la prima esplosione ha avuto luogo nel popoloso sobborgo di Sadr City con un un'autobomba che ha causato la morte di 64 persone e 87 feriti. Dopo poco, altre due autobombe sono esplose ancora a Sadr City causando altre sette vittime con 20 feriti e nella zona di kadhimya ( anch'esso territorio a maggioranza sciita ) con la morte di 15 persone e 33 feriti. I dati sono solo provvisori e si parla di ulteriori vittime tra le zone colpite.

Il punto sul conflitto- La storia

E' sempre l'Iraq a pagare le spese di uno scontro ormai senza fine. Le zone a maggioranza sciita sono quelle più bersagliate dato il contrasto religioso presente tra i vari territori. La suddivisione religiosa presente nei paesi del Medio Oriente ha causato l'ennesimo spargimento di sangue. L'Iraq resta quindi un territorio molto instabile con la spaccatura tra il regime del presidente siriano Bashar al Assad, che fa parte della setta degli alawiti, affiliati agli sciiti e i ribelli siriani, sunniti, sostenuti dai sunniti tranne l'Iraq, e da gruppi jihadisti anch'essi sunniti. La rivalità religiosa in questi territori perdura ormai dal 632 d. c. e prosegue da secoli in modo intensificato.

Questa suddivisione risale alla morte del fondatore dell'Islam, il profeta Maometto, nel 632 d.c.. L'80% della popolazione musulmana ad oggi è sunnita, ma vi è la presenza di una piccola minoranza sciita. La stessa che credeva che l'eredità religiosa e politica del profeta dovesse essere assegnata ad un suo consanguineo, identificato in Ali, cugino e genero di Maometto.

Il gruppo che si è imposto maggiormente sul territorio sin da sempre è stato quello dei sunniti e la divisione creatasi con gli sciiti si è intensificata nel 680 d.c quando il figlio di Ali Hussein fu ucciso a Karbala (città dell'attuale Iraq) dai soldati sunniti. Da quel giorno, i sunniti continuarono con la gestione della politica mentre gli sciiti si riferirono al loro imam. Ad oggi le suddivisioni più marcate sono riscontrabili nella politica con alcuni pensieri religiosi (ad esempio il culto del Ramadan) condivisi tra entrambe le parti.