Il 26 marzo 2016, in una tranquillissima cittadina della provincia di Salerno, Bellizzi, la popolazione fu scossa dall'arresto di un presunto falsario, collegato all'Isis e al terrorismo in Italia.Immediata la reazione dei media che in poche ore hanno catapultato la comunità su tutte le reti nazionali. Ma ad oggi, quali sono le novità?
L'ombra di Isis e terrorismo in Italia, la vicenda dello scorso marzo con l'arresto a Bellizzi di Ouali
La vicenda, è ormai ben nota alle cronache, ma ripercorriamo insieme i passaggi che hanno portato la notizia a livello mondiale.
Nel pomeriggio del sabato 26 marzo 2016, dinanzi alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in un blitz delle forze speciali, veniva arrestato l'algerino Djamal Ouali.La scena è apparsa immediatamente agli occhi dei cittadini, sotto i suoi aspetti spettacolari e misteriosi del caso. All'improvviso, un uomo incappucciato, appartenente alle forze speciali, imbracciando un mitra si dirige verso il sospettato e nello stesso instante, convergono verso l'obiettivo altre unità, bloccando per sicurezza anche il traffico stradale. La sera, in paese, le notizie corrono rapidamente, si parla di Isis e terrorismo in Italia, si parla di camorra, si parla di micro criminalità organizzata, ma nessuna voce risulta essere confermata.
Nella giornata successiva, si avranno le prime conferme Djamal Ouali sarebbe stato complice nella produzione di documenti falsi per le cellule dell'Isis in Italia.
L'estradizione di Djamal Ouali e il processo: a che punto siamo nella vicenda?
Dopo l'arresto, iniziano le prime indagini che vedono coinvolte le forze di polizia, le quali dichiarano di aver ottenuto prove certe sull'identità del falsario, grazie alla collaborazione con le autorità del Belgio, le quali, a causa di una richiesta di permesso di soggiorno dello stesso presunto terrorista a Salerno, elaborando la richiesta inviata dalle autorità italiane, avevano confermato l'identità del soggetto incriminato.
Isis e terrorismo in Italia, continuano quindi a tener banco nelle vicende nazionali e si aprono nuovi scenari, mano mano che la vicenda comincia ad essere sviscerata. Pare che il presunto collaboratore dell'Isis, abbiamo falsificato documenti perfino per i responsabili delle stragi di Parigi e Bruxselles e i dati sarebbero stati confermati da foto ritrovate, durante le perquisizioni successive all'arresto.
Nei giorni successivi, iniziano le procedure d'estradizione, la procura di Salerno richiede la posticipazione dell'operazione per continuare su alcune indagini, ma il Belgio richiede in propria patria l'indagato.
Ma allo stato attuale della vicenda, come è proseguita l'indagine e a che punto siamo nel processo? Si attendono ulteriori notizie che sembrano non arrivare ormai da mesi e la cittadinanza, da sempre integrata con la comunità islamica, continuando nella pacifica convivenza e nel rispetto delle varie culture, comincia a chiedersi cosa sia successo effettivamente quel 26 marzo 2016.