Sono stati fermati a Bari tre individui considerati appartenenti all'ISIS e altre due persone risultano ricercate. L'operazione antiterrorismo portata avanti oggi 10 maggio dai carabinieri baresi ha portato all'arresto del 23enne Hakim Nasiri e del 26enne di origini afghane Gulistan Ahmazadai, il quale è stato anche accusato di favoreggiamento per l'immigrazione clandestina.

Stando a quanto riportano i media e la stampa, questi individui erano legati al sedicente "Stato Islamico" e avevano intenzione di progettare attacchi terroristici in diversi paesi europei, tra cui la stessa Italia.

Gli avvertimenti dell'Europol sul rischio terrorismo in Europa

Proprio pochi giorni fa l'Europol (l'Ufficio Europeo di Polizia) aveva avvertito del rischio di possibili nuovi attacchi terroristici da parte dei miliziani legati all'autoproclamato "Califfato" in diversi paesi d'Europa, tra cui l'Italia. Il direttore della stessa "Europol" Rob Wainwright aveva inoltre specificato che per l'Italia al momento non si erano trovate minacce specifiche ed elogiato il comportamento delle autorità italiane nella prevenzione del terrorismo internazionale, comportamento che bisogna dire si è rivelato efficiente anche nella vicenda di Bari.

Inoltre, lo stesso Wainwright aveva rimarcato che per l'Italia c'era da segnalare il rischio dovuto allo sfruttamento radicalista dell'immigrazione clandestina e alle eventuali infiltrazioni terroristiche che possono avvenire.

La pericolosa penetrazione dell'islamismo radicale in Europa

Da diverso tempo a questa parte si assiste a una sempre più forte e pericolosa penetrazione dell'islamismo radicale nei paesi europei, ciò anche grazie a un'esagerato "lassismo" delle autorità e dei servizi segreti europei, specialmente in Belgio e Francia.

Le formazioni islamiste radicali (a partire dall'ISIS) si pongono l'obiettivo di disintegrare "dall'interno" la società e la civiltà europea e per i propri piani fanno "indirettamente" affidamento alle contraddizioni della società europea (divisa tra "islamofobia" e "terzomondismo") e al tentativo di radicalizzare e manipolare gli islamici europei, in gran parte avversi all'ISIS e alla sua idea di islamismo radicale e fondamentalista.

C'è da dire che la migliore soluzione per prevenire e combattere il terrorismo di stampo islamista dovrebbe partire da una "rivoluzione culturale" che rifiuti tanto l'islamofobia di certa destra quanto l'eccessivo "lassismo" e "irresponsabilità" mostrati da certa sinistra.