E' possibile "fabbricare" esseri umani in laboratorio? Pur sembrando la trama di un film, è quanto emerso negli ultimi giorni. Un gruppo composto da circa 150 scienziati si sono riuniti all'Università di Harvard, (Boston, Stati Uniti) per discutere sulla costruzione del genoma umano sintetico. Durante l'evento, gli scienziati hanno espressamente dichiarato di non voler la presenza dei giornalisti e di fare molta attenzione a non far trapelare nulla sulle reti sociali. Sembra che il progetto sia la continuazione del Progetto del Genoma Umano, iniziato nel 2003, con cui dopo 13 anni di ricerca, si è riusciti a mappare il genoma completo.
A differenza però di Genoma Umano, gli scienziati non vogliono soltanto leggere il genoma o modificarne alcune parti, ma vogliono riuscire a crearne uno completo. Logicamente, ciò aprirebbe le porte ad un mondo sconosciuto fino a questo momento, con i suoi rischi da prendere seriamente in considerazione.
Il progetto HGP-Write
HGP-Write: Testing Large Synthetic Genomes in Cells (crittura HGP: Testando grandi genomi sintetici nelle cellule), pretende di riuscire a sostituire il genoma presente nelle cellule con un altro sintetico nel giro di 10 anni. Per il progetto, i cui dettagli per il momento restano segreti, non si è fatto ancora avanti nessun investitore. Le critiche, soprattutto per le sue implicazioni etiche, non sono certo mancate.
Drew Endy, bioingengnere dell'Università di Stanford e Laurie Zoloth, professoressa di bioetica all'Università di Northwestern, hanno fortemente criticato questo piano, chiedendosi se sia corretto creare umani con caratteristiche specifiche o addirittura cloni di persone. George Church, uno degli ideatori di HGP-Write, ci tiene però a precisare che non c'è in programma la creazione di un genoma umano dal nulla, ma si tratta si riuscire a sintetizzare il DNA in maniera ottimizzata non solo per gli umani, ma anche per gli animali e le piante.
In fondo anche Alfred Nobel quando inventò la dinamite, non avrebbe voluto si utilizzasse per scopi bellici. Ma questa è un'altra storia.