Questi in breve i punti salienti delle motivazioni della sentenza con cui la suprema Corte di Cassazione stabilisce senza ombra di dubbio la colpevolezza di Alberto Stasi. O meglio, con cui la Cassazione stabilisce che i due gradi di giudizio già svolti sono stati accurati. La Cassazione infatti non entra nel merito del fatto, ma stabilisce se l'imputato abbia avuto tutte le garanzie difensive previste dal nostro ordinamento. In altre parole, Alberto Stasi è stato giudicato in primo e secondo grado, le prove a suo carico sono state considerate esaustive e non ci sono stati vizi processuali.
Andiamo dunque a leggere le motivazioni di quello che appare oramai come un ennesimo femminicidio.
Gli indizi costituiscono le tessere di un mosaico
"Ogni indizio si integra perfettamente con gli altri come tessere di un mosaico", e queste tessere dicono oltre ogni ragionevole dubbio che Alberto Stasi ha ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi in quell'agosto del 2007 a Garlasco. Nel 2015 Stasi era stato condannato, condanna confermata, a 16 anni per l'omicidio. Solo di pochi giorni fa la notizia della condanna a 20 anniper Parolisi, per l'uccisione della moglie Melania Rea. Secondo la ricostruzione degli ermellini, Stasi ha ucciso Chiara con impeto, senza cioè aver programmato di farlo. Lo ha fatto colpendola con un martello alla testa, all'entrata di quella maledetta villetta, con rabbia.
Non avrebbe però voluto infierire.Sarebbe cioè accaduto qualcosa che gli avrebbe fatto letteralmente perdere il controllo.
Il precedente di Parolisi che nega l'aggravante della crudeltà
Nello stabilire che Stasi non avrebbe agito con l'intenzione di infierire su Chiara,i giudici si rifanno alla recente condannaa carico di Salvatore Parolisi, nella quale si è stabilito appunto che l'uomo "ha agito senza la volontà di infliggere alla vittima sofferenze aggiuntive”.
Un principio che fa scuola dunque, e che ha già sollevato numerose perplessità. Più che di perplessità giuridiche, la Cassazione ha infatti l'ultima parola, si tratta di perplessità umane. Infierire su una donna che si è sempre detto di amare, madredi un bambinocome nel caso di Parolisi, sembra davvero un gesto di estrema crudeltà.
Legge e giustizia non sempre coincidono però, almeno nella mente di chi ascolta questi orrori.
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