Sara Di Pietrantonio, una ragazza solare e allegra, è stata uccisa qualche giorno fa su via della Magliana, a Roma. Il killer di Saraè Vincenzo Paduano, l'ex fidanzato che non si rassegnava alla fine della storia con la persona che amava. L'uomo era quasi morboso nei confronti di Sara. Vincenzo, ora che si trova in carcere, a Regina Coeli, ha paura di un'eventuale vendetta. Quando si finisce in carcere per un crimine così efferato è probabile che venga attuata la dura norma (non scritta) che impone di aggredire chi ha provocato la morte o lesioni a soggetti deboli, come donne e bimbi.

Ecco, Vincenzo teme il carcere, la dura legge del carcere. Per evitare questa terribile condizione, il vigilantes avrebbe dovuto riflettere e non cedere alla sua gelosia pazzesca che lo ha portato ad uccidere la sua ex. Sara ha provato tanto dolore prima di morire, visto che Vincenzo ha gettato del liquido infiammabile sul suo corpo e poi ha appiccato il fuoco con una sigaretta.

Secondo le ultime informazioni, Vincenzo Paduano continuava a monitorare la sua ex con l'app 'Trova il mio iPhone', un'applicazione potente che permette di sorvegliare una persona. Il vigilantes voleva a tutti i costi Sara e non accettava che lei stesse frequentando un ex compagno di liceo. Sara, nonostante fosse spesso pedinata e molestata dal suo ex fidanzato, non aveva mai riferito nulla ai genitori.

Le cose sarebbero andate diversamente se si fosse confessata con i suoi?

Vigilantes accecato dalla gelosia

Vincenzo Paduano ha confessato di aver ucciso Sara Di Pietrantonio durante un lungo interrogatorio in Questura, sottolineando di essere rimasto vittima di un 'delirio di possesso'. Adesso la Procura vuole il giudizio immediato per il vigilantes, in modo da arrivare prima alla sentenza.

Perché Vincenzo ha commesso un crimine del genere? Eppure tutti lo definiscono un bravo ragazzo, solare e cordiale. Paduano, come molti altri uomini accecati dalla gelosia, ha perso il controllo di se stesso. Sara è stata uccisa dalla gelosia di uomo che l'amava tanto.