Intorno alle 22 di ieri 3 luglio si è finalmente conclusa la protesta dei migranti messa in atto a Ventimiglia nei pressi del forte dell’Annunziata. La notizia è stata resa nota in nottata dopo estenuanti ore di trattative. Per convincere i manifestanti ad abbandonare il presidio è dovuto intervenire il sindaco della città supportato da alcuni mediatori culturali.

I migranti – sui quali sono recentemente uscite pessime notizie– sono ritornati nella Parrocchia di S.Antonio, area preposta alla loro accoglienza. Nonostante il buon esito della vicenda la situazione resta critica.

Il piano Alfano non ha dato gli effetti sperati e in città continuano ad arrivare profughi. Ventimiglia ha dimostrato di essere un grande esempio di accoglienza e solidarietà; purtroppo in queste condizioni la comunità è giunta al limite.

UNA SITUAZIONE CHE PERDURAVA DA ORE

Era da sabato scorso che i migranti si erano radunati vicino il confine francese, impossibilitati a superare la frontiera nei pressi del forte del forte dell’Annunziata. “Vogliamo andare in Francia”, questo loslogan intonato attraverso vari cori dai migranti, che ricorda quanto successo a Porto Torres. Più volte i volontari della Caritas avevano provato a far cessare la protesta, senza riuscirci. Fallita la mediazione, i migranti avevano deciso di attuare lo sciopero della fame al fine di far valere le proprie ragioni.

UNA PROTESTA NON DEL TUTTO PACIFICA

L’accaduto aveva generato motivi di tensione sfociati in una manifestazione a cui si erano uniti alcuni no borders italiani e francesi . Al tentativo fallito di superare il cordone della polizia, posto a sorveglianza del confine, i manifestanti avevano dato luogo ad un lancio di oggetti verso gli agenti che sorvegliavano l'area.

Solo attraverso l'uso dei manganelli, quest’ultimi erano riuscitiariportare l’ordine nel comune in provincia di Imperia. Nonostante l’intervento di polizia e carabinieri la protesta è continuata, questa volta in maniera pacifica. Come scritto già nei paragrafi succitati, si è dovuto aspettare le 22 di domenica per far sgomberare il presidio.