Parte dai bellissimi territori della Franciacorta,con un posticipo di sette giorni rispetto al2015, la vendemmia 2016. E già dai primi grappoli raccolti e dalla quantità di cesti accumulati, si può intravedere la gioia degli addetti ai lavori."In presenza di buona acidità e un grado di zucchero alto, si inizia la raccolta", dice una produttrice, che da mesi tiene costantemente sotto controllo i due parametri che danno il via alla raccolta dell'uva, frutto non solo di un duro lavoro, ma anche di tanto amore per la tradizione e per la terra.

Le stime della produzione italiana 2016

Secondo le prime stime dei produttori, la produzione italiana dovrebbe eguagliare se non addirittura superare nella misura del 5% quella dell'anno precedente. Ma i risultati non saranno per tutti così rosei.La Puglia avrà perfino una produzione maggiore del 15%, mentre in flessione la Lombardia con un meno 10%. E nonostante tutto anche il 2016 vede comunque il primato italiano rispetto ai francesi, i competitori più pericolosi.

Anche se la raccolta degli uvaggi non è ancora completata - ci vorranno altri due mesi per la conclusione delle operazioni - già si fanno delle stime circa le percentuali di raccolta destinate ai vini di qualità.Infatti, il 40% della raccolta sarà destinato a 332 vini a denominazione di origine controllata e 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita.

Mentre il 30% a 118 vini che sono ad Indicazione geografica Tipica; ed infine un altro 30% destinato per i vini da tavola.Sono numeri che riempiono di soddisfazione e speranza il settore vitivinicolo, troppo spesso compresso dalla spietata concorrenza e dalle sempre crescenti limitazioni imposte dalle normative comunitarie.

I dati dell'export

Anche le vendite all'estero registrano cifre a segno più, con una crescita pari al 25% delle esportazioni. Ma dove sono maggiormente apprezzate le nostre bollicine? Sicuramente nel Regno Unito, grandi estimatori e consumatori di Vino italiano. Mentre sul fronte francese la sfida è sui fatturati, dove ancora i cugini d'oltralpe ci battono a causa del maggior prezzo di vendita che riescono ad ottenere per ogni singola bottiglia.