L'allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell'Ingv, il quale all'Adnkronos ha rilasciato dichiarazioni che assumono un carattere sinistro, specie in una fase così delicata per la nostra nazione, emotivamente provata dalla calamità naturale dei giorni scorsi.

Dopo aver evidenziato la portata dei terremoti verificatisi negli ultimi anni in Italia, lo studioso rimarca l'aspetto più oscuro e temibile di questi fenomeni. "La terra ci sta dando degli avvertimenti, perchè in italia avverranno dei terremoti ancora più forti di questo. Abbiamo la certezza - prosegue Piersanti - che arriveranno a magnitudo 7.0, che equivale a un fattore +30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6:0, come appunto quello di Amatrice".

Impossibile ipotizzare i tempi e i luoghi dei sismi futuri, sempre a detta del sismologo, ma per intensità saranno paragonabili a quello dell'Irpinia, nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria, nel 1908.

Maggiore prevenzione

Alla luce di queste affermazioni risulta evidente la necessità di un'accurata opera di prevenzione in termini di 'qualità dell'edificato'.

Piersanti evidenzia inoltre il ripetersi in Italia con maggiore frequenza, a partire dal 1997, di terremoti di notevole intensità. Nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 l'Aquila, nel 2012 l'Emilia Romagna e, per ultimo, il Terremoto di Amatrice in quella tragica mattina del 24 agosto 2016.

Il sismologo poi mitiga in qualche modo le dichiarazioni rilasciate, sottolineando che comunque si tratta di ipotesi da confermare.

L'Italia, area sismica

Che la nostra nazione sia soggetta a simili fenomeni è un dato ormai tristemente noto, ma fino a questo momento è mancato un accurato sistema di prevenzione nella costruzione degli edifici. Ne sono prova i numerosi stabili sgretolatisi ad Amatrice, ridotti in polvere e macerie dalla forza della natura, ma privi di sistemi anti-sismici.

Un modello a cui fare riferimento risulta essere il Giappone, ma ci si chiede se sia concretizzabile, sia per i costi che per la tipologia degli edifici, adeguati a una diversa realtà socio-economica.

Insomma nella marea di polemiche, seguite alla catastrofe di Amatrice, ci si augura che finalmente, nell'opera di ricostruzione, ci sia un controllo più accurato e un maggiore senso di responsabilità. Si tratta di vite umane!