A voler raccontare tutte le storie che ruotano attorno al sisma che la notte del 24 agostoha colpito le regioni dell'Italia centrale non basterebbe un mese, nè due, nè dodici. Ci sono le storie tristi di chi ha perduto casa e famiglia; quelle a lieto fine di chi da sotto le macerie è rinato ad una seconda vita; e infinitequelle di coraggio di chi, nonostante il dolore, ha cercato fin da subito di rimettersi in piedi.

L'amatriciana di Amatrice

amatrice è diventata la città simbolo di questo dramma: non solo perché ha avuto purtroppo il numero più elevato di vittime, ma anche perché sin dai primi minuti successivi al terribile Terremoto è emerso con chiarezza lo spirito combattivo e l'anima indomita di questa gente.

C'è una specialità enogastronomica tipica del territorio, gli spaghetti all'amatriciana, la cui ricetta è stata spesso oggetto di accese discussioni. Dall'amatriciana in molti hanno pensato che si potesse ripartire, e se detta così la cosa potrebbe sembrare singolare, cerchiamo di spiegarla meglio.

Molto più di un semplice piatto

FabrizioBerardi gestisce uno dei numerosi ristoranti che si trovano ad Amatrice e dintorni. Si tratta de "Lo Scoiattolo", che fortunatamente non ha subito grossi danni, tanto da poter diventare fin da subito un punto di soccorso, ristoro, e poi di ripartenza. Lo racconta lo stesso Berardi in un'intervista rilasciata per la rubrica "Le Guide di Repubblica". Il ristoratore racconta come, dopo aver sistemato le cose buttate a terra e distrutte dalla scosse, si sia subito dato da fare per aiutare in ogni modo soccorritori e concittadini bisognosi.

Dalle sue parole possiamo capire un po' meglio cosa rappresenta l'amatricianaper gli amatriciani.

Amatrice è un piccolo borgo, uno dei tanti deliziosi comuni che punteggiano la nostra penisola da sud a nord. La sua ricchezza non possono essere le grandi industrie, ma solo le produzioni locali, come il guanciale che viene ottenuto dai maiali allevati qui, o il pecorino fatto con il latte delle pecore stanziali in loco.

Consapevole di questo, l'Amministrazione Comunale aveva messo in piedi una serie di progetti volti a valorizzare sempre più eccellenze e tipicità: ad esempio, ha raccontato Berardi, era stata avviata la procedura per ottenere per l'amatriciana il marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita). Ad oggi in Italia la possiede solo la pizza napoletana.Tanti progetti, continua Berardi, che il terremoto potrebbe spazzar via: ma la sua ferma intenzione è di evitare che accada, riprendendo da dove si è stati interrotti. Lui è stato fortunato, ma molti amici ristoratori hanno perso il locale, o addirittura la vita.