#Ciampi è l'hashtag del momento. Carlo Azeglio Ciampi, il decimo Capo dello Stato italiano, si è spento a Roma all'età di 95 anni. Molti hanno preferito usare Facebook e Twitter per dire addio all'ex presidente, malato dal 2014, quando era stato ricoverato in fin di vita. Politici, giornalisti e personaggi famosi celebrano uno dei protagonisti della storia politica italiana della "seconda Repubblica", il tecnico che ha guidato l'Italia nel dopo Tangentopoli.
Non solo Matteo Renzi, che notoriamente ama usare Twitter. Sono molti i politici attivi sul social network.
Dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, all'ex premier Enrico Letta, fino ai sindaciCinquestelledi Torino e Roma: Chiara Appendino e Virginia Raggi. Non si fa attendere neppure Forza Italia, con un post di commiatodi Renato Brunetta. Tra i tweet più popolari, quelli di alcuni giornalisti.
L'abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all'uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l'Italia #Ciampi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 16 settembre 2016
Addio al Presidente #Ciampi che per tanti giovani italiani è stato un esempio di dedizione alle Istituzioni
— maria elena boschi (@meb) 16 settembre 2016
#Ciampi, addio a un grande presidente. Ridiede smalto al valore della Patria. Custode attento e rigoroso dei valori repubblicani.
— Ferruccio de Bortoli (@DeBortoliF) 16 settembre 2016
Esprimo cordoglio a nome dell'Amministrazione Capitolina per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 16 settembre 2016
Esprimo cordoglio per la scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi, un uomo che ha rappresentato a lungo lo Stato. Sono vicina alla sua famiglia.
— Chiara Appendino (@c_appendino) 16 settembre 2016
Addio a Carlo Azeglio #Ciampi, un galantuomo della democrazia
— Ezio Mauro (@eziomauro) 16 settembre 2016
E non mancano gli addii fuori luogo.
Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Nord,coglie l'occasione per polemizzaresul ruolo di Ciampi nell'entrata dell'Italia nella zona Euro.
È morto Carlo Azeglio #Ciampi.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 settembre 2016
Cordoglio e un pensiero alla famiglia. pic.twitter.com/80lu5USbqy
Ci ha lasciato Carlo Azeglio #Ciampi un grande uomo, fece amare agli italiani il tricolore e ci salvò dalla crisi
— mario calabresi (@mariocalabresi) 16 settembre 2016
Cordoglio, a nome mio e del gruppo FI Camera, per scomparsa del presidente Carlo Azeglio Ciampi. Economista, politico, servitore dello Stato
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 16 settembre 2016
Cosa ricorderemo di Ciampi?
Fu presidente del Consiglio nel '93, più volte ministro del Tesoro e presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. Ma quale delle tante vite dell'ex governatore della Banca d'Italia resterà nella nostra memoria? Proviamo a ricordare gli aspetti che hanno contraddistinto la sua carriera.
Una vita d'azione. Ciampi era nato a Livorno il 9 dicembre 1920.
Aveva partecipato alla Resistenza, rifiutando di iscriversi alla Repubblica Sociale Italiana e avvicinandosi al Partito d'Azione. Ha continuato a combattere per la difesa dei valori della Repubblica per tutta la sua vita. Celebre l'episodio che l'ha portato, nel 2011, ad abbandonare la commissione per i festeggiamenti dell'Unità d'Italia, in polemica con l'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi. A Ciampi si deve la riabilitazione della parola "patria", rinata con un nuovo significato dalle ceneri fasciste.
Paladino della pace. Un uomo che ha fatto la guerra, difensore della pace. Garante della Costituzione e in particolare dell'articolo 11, fu contrario all'intervento italiano in Iraq, in polemica col governo: "Volevo l'Italia non belligerante, ma Berlusconi decise con Bush" racconta nel 2013 all'attuale ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Ciampi durante la crisi economica degli anni '90. L'ex governatore della Banca d'Italia capì che la crisi valutaria del '92, conseguente alla firma dei Trattati di Maastrict "non era un problema solo italiano". Da Ministro del Tesoro del governo Prodi, nel '97, mise in piedi una maxifinanziaria che riportò il paese nello Sme (sistema monetario europeo).
Non fu vero e propriopolitico, ma un tecnico prestato alla politica. Una delle sue frasi più celebri: "Non ho mai fatto veramente politica. Negli incarichi con contenuto politico che ho avuto non ho cambiato modo esteriore di essere".