Tragedia sfiorata ieri notte a Caserta. Erano le ore 22 quando, in via Roosevelt, un giovane 20 enne di nome Ettore Zampella ha tentato di togliersi la vita. Un gesto forte, estremo che ha spinto il ragazzo ad usare all'interno della propria abitazione la pistola Beretta 7.65 esplodendo un colpo all'altezza dell'addome. La pistola era di proprietà del padre, che purtroppo era venuto a mancare, ed era legalmente detenuta. Il giovane è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118 ed è stato trasportato all'Ospedale Civile di Caserta. Fortunatamente il colpo non ha leso parti vitali né ha compromesso nessun organo; infatti Ettore non versa in condizioni di pericolo di vita.
Ad indagare sul caso, i Carabinieri della compagnia di Caserta che effettueranno diversi rilievi e accertamenti per stabilire le dinamiche dell'accaduto. Una comunità ancora sotto shock; nessuno riesce a spiegarsi le cause che hanno portato Ettore al tentato suicidio. L'intera cittadinanza si è stretta in un unico abbraccio alla famiglia di Ettore, cercando di darle la forza e il coraggio che potrebbero mancare in queste occasioni.
Cosa spinge una persona a togliersi la vita?
Solo pochi mesi fa, a Cellole un altro giovane ragazzo, Gianmarco Boccucci, padre di una bambina di pochi anni, decise di togliersi la vita, avvelenandosi nel suo appartamento. Una fragilità che troppo spesso viene celata dietro una maschera di sorrisi e allegria, quando dentro quella persona magari sta vivendo l'inferno.
Spesso ci si sente intrappolati in un tunnel dove non si trovano vie d'uscita e l'unica soluzione è arrendersi, commettendo il gravissimo errore di non parlarne con i propri cari, di cercare aiuto, di continuare a sperare che una possibilità, un'alternativa c'è sempre. Sono gesti estremi che nessuno può né capire né condannare, non ci resta che accettarli e cercare di porre una spalla, un aiuto a delle persone che vediamo in difficoltà, cercando di andare oltre l'apparenza, e comprendere che spesso non è tutto oro ciò che luccica.