Mario Spezi è stato uno dei giornalisti dicronaca nera più apprezzati della nostra epoca . Nella notte è venuto a mancare dopo una lunga malattia. Aveva 71 anni. Tra le sue inchieste più famose, vi fu quella relativa al Mostro di Firenze.Spezi iniziò a seguire la vicenda per caso, poi, però, divenne uno dei più esperti ed informati sulla vicenda.
Il 'Mostrologo'
Spezi fu soprannominato'Il mostrologo'proprio per la sua grande competenza sui fatti relativi almostro di Firenze. Entrò nella vicenda per caso, nel giugno1981, quando vi fu ilduplice omicidio sulle colline di Scandicci e dovette sostituire un collega.
Fu l'inizio di tutto. Lo stesso Spezi fece uno dei collegamenti chiave della vicenda: fu tra i primi a capire che il duplice omicidio di Giovanni Foggi e Carmela De Nuccioera da ricollegarsi ad altri delitti avvenuti anni prima. Successivamente, la perizia balistica confermò che i bossoli ritrovati erano gli stessi di altri omicidi. La pistola da cui provenivano era una Beretta calibro 22. Fu lì che si capì di avere a che fare con un serial killer.
Sulla vicenda del mostro di Firenze,Spezi ha scritto un libro in collaborazione con lo scrittore Douglas Preston: 'Dolci colline di sangue'. La sua teoria, però, era fortemente diversa da quella scritta dalla magistratura. Per lui, infatti, il killer era una sola persona.
Nulla a che vedere, quindi, con i 'compagni di merende'. Il 'mostro' gli costò anche la galera: 23 giorni dentro su mandato della procura di Perugia. Le accuse erano plurime: depistaggio, calunnia, concorso nell'omicidio di Francesco Narducci (indicato da alcune tesi come il vero mostro) e turbativa di servizio pubblico, per l’indagine privata sui delitti del mostro.
Venne scagionato totalmente dalla Cassazione. Sulla vicenda, in carcere scrisse anche un libro: 'Inviato in galera. Un giornalista in manette, l’aprile nero della libertà di stampa'.Con Mario Spezi se ne va un giornalista d'altri tempi, capace di raccontare e analizzare i fatti, scavando lì dove altri hanno paura di guardare.