Il colosso mondiale Yahoo! ha dovuto ammettere il 22 di settembre di aver subito un attacco da parte di kracker (Hacker con intento di delinquere) e il furto di cinquecento milioni di account nel 2014.
Cosa è stato realmente rubato
Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla direttrice esecutiva dell’impresa Marissa Mayer, le informazioni sottratte si riferiscono a login, password ed informazioni anagrafiche degli utenti.
L’impresa cerca di tranquillizzare i milioni di utenti interessati avvisando che non sono state rubate informazioni relative a carte di credito in quanto nei loro server non vengono immagazzinate queste informazioni.
Va comunque considerato che se alcuni utenti hanno depositato nella “clouds” della società o inviate per e-mail tali informazioni riservate potrebbero essere comunque in possesso dei malfattori. Come forma di protezione aziendale è stata divulgata l’informazione con la quale si avvisa ai clienti che tutti gli account sospettati di violazione riceveranno un avviso chiedendo la verifica dei dati ed il cambio password in forma automatica.
Dalle investigazioni degli agenti federali intervenuti nel caso sembra che dietro ai cyberdelinquenti ci sia stato l’appoggio di uno stato straniero e subito da parte del governo americano è stato puntato il dito sul nemico russo.
Perché la notizia è stata divulgata proprio ora
L’evento è stato rivelato solo in questi giorni perché uno degli autori del furto ha iniziato nel mese di agosto a proporre nel deep web la subasta di circa 200.000 profili con una base d’aste intorno ai 1.800 dollari. Per dimostrare l’autenticità d’informazione sembra che sia stato pubblicato il passaporto della first lady americana, Michelle Obama, oltre ad una serie di e-mail inviate da dipendenti della casa Bianca coinvolti nella campagna elettorale sostenendo Hillary Clinton.
Molto curioso risulta il fatto che la società Yahoo! si trovi in un processo di vendita al colosso americano delle telecomunicazioni Verizon da fine luglio e che l’operazione si aggira intorno ai 5 miliardi di dollari. Ovviamente, dopo queste sconvolgenti rivelazioni, l’operazione di vendita vacilla in quanto potrebbe saltare completamente l’accordo o vedersi notevolmente ridotto il valore dell’impresa.
Secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere possibile che l’operazione sia stata organizzata con una precisione cronologica cosi mirata da creare dei sospetti sull’intenzione puramente commerciale di affondare Yahoo! per dare una posizione più vantaggiosa alla corporazione acquirente.