La notizia della stazione spaziale Tiangong-1, fuori controllo da un indefinito periodo di tempo, giunge insieme alla comunicazione del nuovo lancio della Stazione spaziale Tiangong-2 appena messa in orbita dalla Cina la scorsa settimana. Questa Stazione avrebbe raggiunto l'orbita a 400 km dalla superficie terrestre e tutt'ora si troverebbe posizionata nei pressi del gemello Tiangong-1. L'evento è una bellissima notizia e compensa gli sforzi fatti verso la conoscenza, se non ci fosse il seguente comunicato fatto da Pechino: "Palazzo celeste", così battezzata dai creatori la Stazione spaziale Tiangong-1, è fuori controllo e potrebbe precipitare sulla Terra "in qualunque momento della seconda metà del 2017".

Questo stabilisce un possibile impatto per la prossima estate.

Un allarme 'ritardato'

In proposito alla notizia, il capo dipartimento (Wu Ping) dei voli spaziali effettuati con equipaggio riferisce: "secondo i nostri calcoli, la maggior parte della Stazione spaziale brucerà entrando nell'atmosfera terrestre", quindi "non dovrebbe causare danni né al suolo e neppure all'aviazione". Quello che non si comprende, è perché la notizia sia stata ufficializzata solo ora,malgrado le infinite indiscrezioni e rumors circolavano da tempo. Ovviamente non ci è dato sapere da quanto tempo Tiangong-1 è andato definitivamente 'fuori uso' in seguito al succedersi di un numero considerevole di guasti; però, malgrado tutto, comunica l'Agenzia spaziale cinese, la messa in orbita della Stazione (lunga 10 metri per otto tonnellate), ha "completamente soddisfatto tutti gli obbiettivi che si era prefissata la missione".

La prima Stazione spaziale cinese

La prima Stazione spaziale fu lanciata dalla Cina nel 2011, e fino a qualche mese fa ha ospitato, per brevi periodi di tempo, un numero considerevole di persone che ne tenevano il controllo. Oggi è riuscita a mettere in orbita la Stazione Tiangong-2 (identica alla prima ma con più strumentazioni e l'aggiunta di un braccio meccanico), e si è sempre saputo che, oltre a dimostrare la propria potenza tecnologica, il vero obbiettivo cui si è prefissata la Cina è quello di riuscire a colonizzare la Luna e in seguito anche Marte.

Solo la Francia sembra aver condiviso il progetto 'Laboratorio spaziale' mentre L'ESA (agenzia Spaziale Europea), è ancora ferma nelle trattative.

Cosa potrebbe accadere

Ovviamente non ci sono ancora dati così inquietanti da preoccupare laTerra e i suoi miliardi di abitanti, ma quello che fa sorridere, è che in seguito ai tanti allarmi sullo stazionamento nell'orbita terrestre di innumerevoli asteroidi, preannuncianti disastri epocali, oggi ci starebbe cadendo sulla testa un 'Laboratorio spaziale'.

Certo, non sappiamo quale sarà il momento dell'impatto con la Terra e la grandezza che avranno i 'pezzi' restanti, in quanto la maggioranza di questi dovrebbe disintegrarsi passando nell'atmosfera terrestre, però, come dice l'astrofisico Jonathan McDowell, "è difficilissimo fare previsioni e queste possono essere confermate solo a sei-sette ore dall'impatto. Il motivo è dovuto alle condizioni atmosferiche durante il 'rientro' incontrollato, che potrebbero causare lo spostamento della traiettoria e della caduta in un continente piuttosto che un altro. La Cina rassicura che divulgherà per tempo, a livello internazionale, una previsione più dettagliata sul rientro della Stazione spaziale.