Nella puntata delle Iene di ieri sera è andato in onda il servizio di Nina Palmiere sul prete di Acireale condannato per pedofilia, don Chiarenza.
Le Iene ripercorrono il doloroso vissuto di Teo Pulvirenti, ora un affermato ricercatore a New York nel campo oncologico, che è riuscito dopo molti anni di psicoterapia ad elaborare la sua storia a livello personale e a maturare un percorso di ricerca di giustizia.
Una storia ignobile di pedofilia
Molestato dal prete nel 1980 quando aveva solo 14 anni, Teo ha dovuto affrontare una violenza fisica e psicologica continua, vivendo in silenzio la tortura sessuale che don Chiarenza riservava a lui e a un circolo esclusivo di ‘suoi protetti’ che attirava a sé con finto interessamento paterno, regali e vacanze per dare sfogo ai suoi deplorevoli abusi sessuali pedofili.
Nonostante la Procura della Repubblica Italiana abbia confermato la veridicità delle accuse di Teo e di un’altra ragazza violentata nel 1979 a 12 anni, purtroppo i reati oggetto di denuncia sono caduti in prescrizione. Proprio per questo Teo ha lanciato un appello dal programma condotto da Ilary Blasi: molto probabilmente il modus operandi da pedofilo del prete di Acireale era ripetitivo e negli anni avrà continuato a selezionare le sue vittime sessuali tra i bambini e i ragazzi che frequentavano la sua parrocchia, Teo invita gli abusati da don Chiarenza a parlare e a chiedere giustizia, solo così il prete potrà essere condannato dallo Stato e pagare fino in fondo per i suoi peccati.
Finalmente giustizia in Vaticano: pedofilia condannata
Condannato dalla comunità della città siciliana, monsignor Carlo Chiarenza è stato comunque condannato sia in via preliminare che in condanna definitiva dal Tribunale Vaticano per abusi sessuali ai danni di Teo Pulvirenti grazie alla registrazione della conversazione tra quest’ultimo e il prete pedofilo che ammette il crimine commesso – senza comunque chiedere perdono o ammettere completamente l’enormità del male causato ad un ragazzo di 14 anni.
A tre anni dal vergognoso appello del prete pedofilo, arriva il verdetto della Congregazione per la Dottrina della Fede la quale rigetta il ricorso presentato da don Chiarenza, precedentemente condannato nel 2013 in primo grado. La Caramella Buona Onlus e Teo Pulvirenti avevano diffuso la notizia. “Non riesco a crederci – dichiara Teo Pulvirenti– avverto un incredibile senso di liberazione, finalmente, insieme agli amici della Caramella Buona, abbiamo ottenuto non solo giustizia popolare ma anche quella della Chiesa”.
La condanna al prete pedofilo
Il Vaticano ha condannato Carlo Chiarenza a stare lontano dalla provincia di Catania, in un luogo indicato dal vescovo di Acireale Nino Raspanti, dove non potrà celebrare messa o altri sacramenti, partecipare ad assemblee ecclesiali, manifestazioni civili, rilasciare interviste. Inoltre il Vaticano ha vietato in modo perpetuo a Chiarenza di esercitare la direzione spirituale di ricoprire incarichi ministeriali che possano metterlo in contatto con minori, insieme alla privazione di ogni ufficio ecclesiastico ricoperto, “salvo quanto disposto dall’Ordinario proprio in ordine all’adeguato sostentamento del reo” – una novità in confronto agli scandali di preti pedofili che ancora sono in cariche autorevoli nella gestione di comunità parrochiali a contatto con bambini e adolescenti.
E poi il risarcimento a Teo Pulvirenti: 50.000 euro entro e non oltre 24 mesi dalla data della notifica del Decreto e le spese processuali al Tribunale Ecclesiastico Regionale Campano e di Appello, qualora il prete pedofilo non tenga fede alle pene inflitte potrà essere dimesso dallo stato clericale.