Il corpo di Guerrina Piscaglia (50 anni al momento della scomparsa) non è mai stato ritrovato dal giorno della sua sparizione avvenuta il primo Maggio 2014. Padre Graziano Alabi (47) sacerdote di origine congolese e parroco di Ca' Raffaello (Arezzo), è stato condannato a 27 anni di carcere per l'omicidio della donna. Molto improbabile che Guerrinasia ancora tra i vivi dopo due anni e mezzo di silenzio. Un assassinio oramai certo, senza però che il corpo sia della vittima sia stato mai ritrovato. Molti gli indizi e gli elementi compromettenti nei confronti del prelato tra i quali alcuni video a luci rosse ritrovate sul pc di Alabi, ed uno strano sms.
Guerrina Piscaglia: il caso dell'sms
Padre Graziano Alabi, 10 giorni dopo la scomparsa di Guerrina Piscaglia, avrebbe scritto uno strano sms ad una catechista di Ca' Raffaello, una tal Giuseppina. In tale messaggio, spacciandosi per la donna scomparsa, avrebbe chiesto di non prendersela con lo stesso Graziano, in quanto lei (Guerrina) era fuggita volontariamente, per motivi sentimentali. Tale sms sarebbe stato inviato dal cellulare della 50enne, la quale sarebbe stata ancora viva all'epoca, oppure sarebbe stato spedito da un soggetto misterioso (Graziano?) chesi sarebbe appropriato del telefonino della vittima, mentre ne occultava il corpo. Padre Graziano è realmente l'autore di quell'sms e, di conseguenza, omicida della Piscaglia?
Probabilmente sì e le ragioni non mancano. In primis, il rapporto intimo tra il sacerdote e la 50enne, ma anche perchè le cella telefonica agganciata dal telefono della donna durante l'invio dell'sms, è la stessa, che nello stesso momento, agganciava quello del prete.
Guerrina Piscaglia: Graziano un prete deviato?
Padre Graziano Alabi, sacerdote congolese accusato (e condannato) per l'omicidio di Guerrina Piscaglia, è stato soprannominato il "prete deviato".
Il sacerdote avrebbe una smisurata pulsione sessuale. Tale "ritratto" del soggetto in questione è stata assai utile ai magistrati aretini, come dice Luca D'Auria in un suo recente articolo sul Fatto Quotidiano, per colmare quei vuoti dimostrativi, così come i pochissimielementi probatori disponibili. Lo stesso D'Auria, ha aggiunto che seppur Guerrina fu uccisa, non è possibile sapere con sicurezza se quell'sms inviato dieci giorni dopo la scomparsa della donna, fu scritto effettivamente dal suo assassino, oppure dalla stessa Guerrina.
D'Auria, facendo notarecome sia stato condannato un uomo, senza che il corpo della vittima sia stato effettivamente ritrovato, ha concluso affermando che il lavoro del giudice non è quello di risalire alla verità interpretando i fatti, bensì valutare gli elementi a disposizione, attenendosi alle norme di diritto riguardo le modalità di trattamento della prova. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, cliccate Segui.