Intorno all’argomento vaccini, c’è sempre polemica, soprattutto per quanto riguarda quelli che è prassi fare ai bambini in età pediatrica. Sono utili o meno e soprattutto, fanno bene o al contrario mettono a rischi la Salute dei nostri figli? Queste sono le domande su cui si scatenano i partiti del pro e del contro il vaccino. Restano sempre contrari quelli che, nonostante non ci sia una prova scientifica inequivocabile, accusano le vaccinazioni di provocare malattie serie come l’autismo in diversi bambini che erano sani prima delle punture. Resta il fatto che i nostri legislatori stanno valutando l’obbligatorietà dei vaccini ed aspettando norme del Governo, la regione Emilia Romagna ci ha pensato autonomamente.

Il vaccino fa bene?

L’ultimo caso di cronaca proveniente dalla Toscana è relativo all’ennesimo caso di un ricovero ospedaliero per meningite, stavolta in un bambino di 8 anni. Dal 2015 sono oltre 70 i casi di meningite accertata dagli ospedali nella sola regione Toscana. Nel caso del bimbo, pare che il vaccino contro la meningite a cui era stato sottoposto nel 2009, gli abbia salvato la vita rendendo meno aggressiva la malattia. Gli aggiornamenti sul suo stato di salute infatti sono positivi, con il bimbo che è fuori pericolo e in miglioramento. Il rischio epidemia e la paura collettiva hanno riportato in auge l’argomento vaccinazioni. La regione ha messo in piedi una campagna di prevenzione e di vaccinazione che dovrebbe durare per tutto il 2017.

Rendere obbligatori i vaccini a tutela della salute pubblica sta diventando materia urgente per i nostri legislatori.

Il problema vaccini

Nella nostra penisola la somministrazione dei vaccini e regolamentata da accordi Stato-Regioni. Molte malattie sono state debellate grazie alla vaccinazione obbligatoria e poliomelite e vaiolo ne sono un esempio.

Oggi i bambini in età pediatrica sono sottoposti al calendario delle vaccinazioni che il nostro Sistema Sanitario mette in campo aggiornandolo con dati e suggerimenti dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS fissa al 95% la percentuale di vaccinazioni ritenute sufficienti per garantire il contenimento del rischio.

I vaccini in calendario sono molteplici, ma quelli obbligatori sono solo per la difertite, l’antitetanica, la poliomielite e l’epatite B. La maggior parte dei vaccini quindi, sono facoltativi, lasciati cioè alla scelta singola di ogni famiglia. Questo però non vuol dire che siano meno importanti degli obbligatori, tanto è vero che è dimostrato come malattie tipo il morbillo, adesso sono molto meno pericolose che in passato. La Sanità si muove da anni per sensibilizzare l’opinione pubblica e per correggere le norme. Innanzi tutto sono previste sanzioni per medici che sconsigliano i vaccini o che non sono propensi a consigliarli ed a spiegarli. Inoltre, si cerca di organizzare un piano normativo che li renda obbligatori.

Il caso Emilia Romagna

Nei poteri delle Regioni, le norme possono essere fatte anche in autonomia. In Emilia Romagna per esempio, la notizia del giorno è che in Consiglio Regionale è passata la Legge che obbliga le famiglie a vaccinare i bambini che vengono mandati al Nido. Le strutture ricettive controlleranno il libretto vaccinale e accetteranno iscrizioni solo se i vaccini sono stati effettuati regolarmente. La norma varrà sia nelle strutture pubbliche che private. La Legge che entrerà in vigore l’anno prossimo con i classici decreti di attuazione, ha ottenuto l’ok a maggioranza con il voto contrario del M5S, i cui rappresentanti hanno giustificato il voto contro la coercizione ma non il merito della Legge.

L’Emilia Romagna dunque sarà la prima Regione a partire con questo obbligo, ma sembra faccia già proseliti. Infatti, il Governatore del Lazio, Zingaretti, nonostante il Lazio sia tra le regioni con la percentuale di vaccinazioni più vicina alle soglie dell’OMS, sembra abbia in cantiere, come dichiarato sul suo profilo Facebook, di preparare una Legge simile a quella dell’Emilia.