Tutti conoscono lo scienziato britannico Stephen William Hawking, matematico, cosmologo, astrofisico, ma sopratutto uno dei più famosi fisici teorici al mondo, che ha messo in risalto i buchi neri nella galassia e l'origine dell'universo. Studi e sue teorie sono divulgate in collaborazione con altre equipe di scienziati, nelle infinità di pagine che raccolgono approfondimenti e sapere. La sorte non fu benigna con lui che lo condannò, fin dagli anni '80, alla sedia a rotelle per una malattia del motoneurone (patologia neurologica che colpisce le cellule cerebrali responsabili dell'attività muscolare volontaria), che tutt'ora l'obbliga a servirsi di un sintetizzatore vocale per comunicare.

A Stephen Hawking si riconosce la forza che gli ha permesso di lottare contro la malattia, e grazie alle tante apparizioni pubbliche, fra documentari e televisione, è diventato icona della scienza moderna ottenendo il rispetto di molte istituzioni; una di queste l'Università di Cambridge che, per quasi trent'anni (1979 - 2009), l'ha avuto come docente matematico e attualmente in carica di Direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica.

Sapere e premonizioni di Hawking

Ritenuto uno dei più importanti fisici teorici al mondo, il suo monologo, espresso il 14 novembre all'Università di Cambridge, sembra quasi una sorta di profezia e mette in allarme la specie umana quando, entrando nel merito del destino cui saremo teoricamente sottoposti dice: "E' probabile che l'umanità abbia ancora solo mille anni di vita sulla Terra.

Abbiamo reso il nostro pianeta un luogo troppo fragile per poter continuare a viverci e l'unica cosa che potrà salvarci da estinzione certa, è costruire colonie che consentano di sopravvivere in altri luoghi del sistema solare". Stephen Hawking non è l'unico ad avere questa premonizione catastrofica sulla continuità di vita del genere umano e come sappiamo, tutti i 196 Paesi che presero parte al COP21, tenutosi a Parigi fra il 30 novembre e il 12 dicembre 2015, conoscono il rischio che corre l'umanità, se le potenze economico-industriali del mondo non diminuiranno le immissioni di CO2 nell'aria e manterranno, entro il limite dei 2 gradi, la temperatura globale del pianeta.

Futuro degli umani è bandire le armi

La profezia scientifica di Stephen Hawking è convalidata dagli avvenimenti in corso e possiamo confermarla coi nostri stessi occhi: i cambiamenti climatici, la sovrappopolazione, le guerre e il potenziale bellico in aumento, la resistenza agli antibiotici dovuta alle pandemie globali, la distruzione dell'ecosistema, degli habitat naturali e presto, aggiungerebbe Hawking, "potremo 'scontrarci' con nemici di cui non abbiamo mai sospettato l'esistenza.

Questo è il motivo per la quale bisogna proseguire l'esplorazione dello spazio e conoscere meglio l'universo per garantire il futuro della nostra specie". In qualità di cosmologo prosegue dicendo: per colonizzare Marte e consentire agli umani di viverci servono almeno 100 anni, ma per salvaguardare la vita sulla Terra bisogna distruggere le armi intelligenti (allo scopo s'è unito, con Noam Chomsk, Steve Wozniak e Elon Musk, ai 20mila ricercatori e esperti che vorrebbero bandirle). Nelle ultime parole del convegno è ottimista quando dice: "Il 2016 è stato fantastico, siamo vivi e abbiamo assistito ai progressi della fisica teorica. Non guardate mai in basso ma in alto, verso le stelle, chiedendovi sempre cosa permette all'universo di esistere". Sarà ascoltato?