Buone nuove da Marte. In questi giorni sono stati infatti rinvenuti depositi di silice a forma di dita. Il Pianeta rosso da oltre un secolo solletica la fantasia popolare alimentata negli ultimi decenni dalle insistenti esplorazioni della Nasa. Del resto, il Presidente americano uscente Barack Obama lo ha promesso: entro il 2030 l’uomo sbarcherà su Marte. Chissà se sarà così.
Nel frattempo, dobbiamo accontentarci delle tante immagini che ci giungono dai rover inviati. Sebbene un’ultima scoperta compiuta dai ricercatori dell'Arizona State University, pubblicata anche su Nature Communications, forse dà finalmente una risposta alla fatidica domanda: c’è vita su Marte?
Infatti, il rover Spirit della Nasa ha rinvenuto depositi di silice a forma di dita, le quali sorprendono perché hanno affinità con quasi uguali strutture geologiche di alcune zone della Terra.
Marte, i depositi di silice simili a quelle del Cile
I ricercatori sono entusiasti di questa scoperta visto che potrebbe essere la prova che ci sia vita su Marte. Infatti, il silice a forma di dita trovati dal rover Spirit hanno similitudini con strutture geologiche modellate dai batteri nelle sorgenti termali situate nelle zone più alte della Terra. Come ad esempio quelle di El Tatio, in Cile. Queste ultime si sono formate a causa delle rigide temperature notturne tipiche della zona, nonché alla contemporanea intensa esposizione ai raggi ultravioletti.
A completare l'azione, sono poi i microrganismi, che ne scolpiscono la forma finale. Ecco quindi che gli scienziati americani si pongono il quesito se tale attività microbica che ha forgiato le dita che troviamo ad El Tatio, sia la stessa che ha creato i depositi di silice a forma di dita rinvenuti su Marte. A questo punto, però, per una risposta dovremmo aspettare il successivo rover che la Nasa invierà su Marte nel 2020 e che potrebbe avere come destinazione proprio Home Plate.
La storia di Spirit, il rover che ha trovato i depositi di silice
Il rover Spirit, a cui si deve questa scoperta dei depositi di silice a forma di dita su Marte, si è imbattuto in questa scoperta nel 2007, proprio mentre esplorava le zone circostanti a Home Plate, particolarmente interessante per i ricercatori perché ricca di polvere vulcanica e materiale eroso.
Tuttavia, un guasto ai cingolati ha reso più complicato il suo incedere, al punto da sembrare praticamente un aratro nel terreno. Ma proprio grazie a quest’attività involontaria delle sue ruote che Spirit ha portato alla luce questi depositi di silice.