La tremenda scossa di terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda lo scorso 13 di novembre ha lasciato veramente il segno. Non solo per le previsioni azzeccate di Nigel Gray ma anche per l'imponente energia sprigionata, riuscendo a sollevare il fondale marino di almeno 2 metri. I vulcanologi neozelandesi affermano che uno sciame sismico di tale portata, magnitudo di 7,8 della scala Richter, può riportare non solo gravissimi danni alle cose e alle persone, ma anche conseguenze geologiche di carattere permanente. In questo caso lo scoppio delle sabbie ha fatto sì che le rocce e i sedimenti sotterranei venissero catapultati in superficie andando ad accumularsi verso riva interessando un tratto di costa lungo 110chilometri.

La costa si allarga

Il tratto costiero di Kaikoura presenta una nuova fisionomia delle sue spiagge, letteralmente scomparse sotto i riversamenti di parti della crosta terrestre. I geologi dell'Istituto Nazionale di Investigazione dell'Acqua e dell'Atmosfera della Nuova Zelanda non credono ai propri occhi: -“Tutto è successo troppo velocemente, mai avevamo visto un qualcosa di simile”-. Senz'altro ci vorrà del tempo per capire la completa estensione del repentino rimodellamento della costa dove in alcuni punti gli accumuli arrivano a misurare anche 3 metri d'altezza. -”Non solo siamo in presenza di una normale rottura della piana di faglia, ma anche di una faglia inversa lungo il litorale e pericolosamente vicina a riva”- prosegue il geologo marino Joshu Mountjoy.

Voci discordanti

Le affermazioni di Nigel Gray circa la presenza minacciosa della super luna e lo spostamento delle placche tettoniche dopo il Terremoto che ha colpito il centro Italia lasciarono attoniti i sismografi di tutto il mondo e neozelandesi in particolare che vanno a caccia di spiegazioni. Non la pensano allo stesso modo gli italiani del Istituto Nazionale di Geofisica e Vuelcanologia, i quali ritengono che una seri di terremoti di tale potenza e in particolare lungo una faglia costiera possono tranquillamente provocare questo grande disordine geologico.