Umberto Veronesi muore, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della medicina. Sempre un passo avanti alle teorie contemporanee, e soprattutto mosso dai principi del rispetto umano dei pazienti che dovevano sottoporsi agli interventi. Soprattutto nell'operare i tumori al seno, Umberto Veronesi ha sempre sostenuto che bisognasse intervenire operando e asportando il tumore, ma senza danneggiare irrimediabilmente l'immagine della persona. Celebre la sua frase 'una donna deve uscire dalla sala operatoria così come è entrata'. Durante gli anni della sua carriera, ha sviluppato trattamenti sempre all'avanguardia, spesso criticati perché giudicati utopici, ma avendo alla fine ragione lui.

Sono molte infatti le terapie tuttora utilizzate nei casi di tumore al seno.

Umberto Veronesi e la quadrantectomia

La quadrantectomia è uno dei grandi successi medici di Umberto Veronesi, che ha dato la possibilità alle donne di non perdere la mammella con l'asportazione totale. Infatti con questo sistema, l'intervento va a togliere il tumore solo nel quadrante mammellare, ove il cancro si è appunto annidato. Fino a quel momento era praticata l'asportazione completa, con il vantaggio di eliminare i rischi di tumore alle cellule vicine, ma con danno fisico alla donna, che vedeva il proprio corpo cambiare.

Il linfonodo sentinella e la radioterapia

La scoperta del linfonodo sentinella è stato un altro grande successo medico di Umberto Veronesi, che aveva capito come questo particolare linfonodo, desse notizia sulla salute di tutti gli altri.

Qualora il linfonodo sentinella è libero, gli altri stanno bene, se invece è colpito da cellule malate, è necessario toglierli tutti. Questo nuovo modo di approcciarsi sul tumore al seno, ha eliminato la vecchia abitudine di asportare tutti i linfonodi nei casi di tumore, senza avere notizia della salute degli stessi. La radioterapia che sostituisce la chemioterapia nei casi meno gravi, è un'altra grande scoperta di Veronesi, in quanto decisamente meno invasiva, ma ugualmente efficace.