Ora o mai più. Questo è il pensiero che probabilmente circola nelle stanze dei bottoni in quel di Damasco. L'annunciato clima di distensione tra Stati Uniti e Russia potrebbe favorire il governo di Bashar al-Assad. Il presidente siriano non può esserne sicuro ma, intanto, vuole Aleppo est ed ha intenzione di eliminare le sacche di resistenza delle milizie ribelli. Dallo scorso giovedì, i quartieri orientali della città dove, secondo fonti governative, potrebbero annidarsi circa 7.000 miliziani jihadisti, sono sottoposti a bombardamenti di artiglieria che proseguono in maniera quasi incessante.
L'obiettivo di questi raid nei quartieri di Haraytan, Qafr Hamra e Khan al-Asal è quello di tagliare i rifornimenti alle forze d'opposizione.
Notizie contrastanti
In queste ore è partito un nuovo appello dalle Nazioni Unite, rivolto a tutte le parti in guerra "affinché si interrompano gli attacchi indiscriminati nei confronti dei civili". Di fatto, trapelano indiscrezioni di tentate rivolte popolari degli abitanti di Aleppo est nei confronti delle forze islamiste che avrebero proseguito ad utilizzare i civili come scudi umani ed avrebbero inoltre impedito a molte persone di lasciare le aree urbane nel corso dell'ultima tregua. Tra le notizie, anche quello di un rafforzamento dei controlli da parte dei ribelli sui luoghi di culto.
Alcune moschee, è il timore dei miliziani, potrebero diventare focolai di probabili sommosse da parte della popolazione. Ancora una volta le notizie che arrivano da Aleppo sono contrastanti, in base alla fonte di riferimento. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, noto megafono dei ribelli, circa 27 civili sarebbero morti sotto gli ultimi bombardamenti delle forze governative.
Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha invece parlato di 27 vittime causate dalla violenta repressione delle milizie ribelli nei confronti di una manifestazione popolare. "I cittadini - ha detto il generale Konashenkov - hanno cercato di prendere un deposito di alimentari controllato dai terroristi".